LEGNANO – Il gruppo di Fdi nel Consiglio comunale di Legnano raddoppia con il passaggio, annunciato oggi, venerdì 18 giugno, di Franco Colombo nelle file del partito di Giorgia Meloni. «Non è una decisione improvvisa né di comodo ma nata nel tempo – spiega il diretto interessato, già primo per numero di preferenze personali fra i consiglieri eletti nel 2017, assessore (poi dimissionario) nella giunta Fratus e segretario cittadino della Lega – Il mio cuore ha sempre battuto qui e questa possibilità nasce un po’ anche dalle necessità mie e della città. Mi sono candidato con una lista civica per portare avanti un discorso che non ho potuto finire nella passata amministrazione, ma mi sono reso conto che come… one man band non riuscivo a fare nulla: ho bisogno di una struttura e di persone con cui condividere e portare avanti le mie idee. I miei elettori devono continuare ad avere fiducia in me, è una scelta giusta e razionale ma fatta soprattutto pensando al futuro della città, che ha bisogno di persone che propongano e aiutino l’amministrazione anche stando all’opposizione. La legislatura è ancora lunga, con tante scadenze su cui lavorare in maniera costruttiva».
«La città non è pronta a un’amministrazione civica»
«Ho sperimentato – prosegue Colombo – una esperienza di lista civica con un risultato eccezionale e mi sono reso conto di quanto sta lavorando bene Fdi con il consigliere Grillo. I partiti non sono la salvezza del mondo, ma oggi come oggi se vuoi lavorare per la città lo devi fare con un partito e non con una lista civica: non è ancora pensabile un’amministrazione civica». Quanto al passaggio dal partito di Salvini a quello della Meloni, il medico di base legnanese conferma di non amare i giri di parole: «Non faccio tendenza ma spero di dare l’esempio. Chi vuole lavorare bene, apra gli occhi e venga da questa parte».
«Un nostro candidato sindaco alle prossime elezioni»
Alla presentazione di Colombo nella squadra di Fratelli d’Italia al Circolo “Carlo Borsani” (nelle foto) sono intervenuti l’ex assessore cittadino e componente dell’Assemblea nazionale di Fdi Maira Cacucci («è un momento molto importante per noi a livello nazionale e locale, ci stiamo 
arricchendo di nuove figure e ne siamo molto felici. Questa è sempre stata una famiglia, anche quando eravamo intorno al 2%»), il deputato Marco Osnato («è vero, siamo una famiglia, ci sono momenti in cui si stenta e altri in cui i sacrifici fatti portano una situazione migliore. Ci apprestiamo a diventare forza di governo, anche a Legnano, dove alle elezioni si poteva fare meglio e la coalizione poteva essere un po’ più attenta alle reali esigenze del territorio»), il capogruppo in Consiglio comunale Gianluigi Grillo («anch’io vengo da un altro partito, Forza Italia, e sono stato accolto molto bene. Porteremo avanti le nostre battaglie e le nostre idee. Sono felice e soddisfatto che Colombo abbia fatto questo passo, le nostre proposte sono sempre state presentate in maniera unitaria»).
E ancora il coordinatore provinciale di Fdi Sandro Sisler («tanti consiglieri e attivisti della politica stanno entrando nel nostro partito, che è un partito aperto, per tanti ma non per tutti. A Legnano la destra ha una grande tradizione. Allargare la squadra rientra in un cammino lungo ma che ci preparerà bene alle prossime elezioni, magari con un nostro candidato sindaco, cosa che nelle ultime volte non è stato possibile») e il presidente del circolo cittadino Francesco Terreni («l’ingresso di Franco è una bella novità. Se le nostre mozioni vengono approvate in Consiglio, vuol dire che sono proposte valide»).
A proposito delle prossime battaglie da condurre insieme, Grillo mette in cima la sicurezza: «Il tema lo abbiamo portato noi in Consiglio comunale e le altre forze politiche hanno fatto a gara a copiarci. Ho detto dal primo Consiglio che legare la sicurezza ai servizi sociali non poteva portare grandi risultati, perché non è solo un problema sociale». Quanto a Colombo, «non sappiamo dove voltarci, ovunque c’è qualcosa che non va bene. La partenza dell’Amministrazione Radice è stata diesel, ma questi motori poi marciano, qui invece non sta prendendo vigore e riusciremo sicuramente a farglielo capire».