Con la Gioeubia “scoppia la pace” tra Busto e Gallarate. «Doppio buon auspicio»

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GALLARATE – Da un anno è diventato il tormentone di inverno, alimentato dall’antica rivalità tra i due campanili: è nata prima la Gioeubia a Busto Arsizio o a Gallarate? Dodici mesi fa sollevò un dibattito durato settimane l’assessore alla Cultura di Gallarate, Massimo Palazzi, quando, documenti alla mano, affermò che il rogo propiziatorio nella Città dei Due Galli è un rito molto più antico rispetto alla vicina Busto Arsizio, che da sempre ne rivendica la paternità. Ma i due sindaci, quest’anno, hanno deciso di metterci una pietra sopra. E con un gesto simbolico domani, 28 gennaio, sanciranno “la pace della Giubbiana”.

La pace della Giubbiana

«In barba alla amichevole disfida della Giöbia relativa alla primogenitura della tradizione – svela il sindaco di Gallarate Andrea Cassani – quest’anno con il collega di Busto Emanuele Antonelli abbiamo deciso di partecipare reciprocamente ai roghi della Giubbiana delle due città». Alle 18.30 il primo cittadino si recherà a Busto Arsizio e successivamente Antonelli sarà ospite all’oratorio di Arnate, dove la Gioeubia brucerà in diretta streaming mentre il tradizionale risotto arriverà nelle case con il delivery. «Non sappiamo con certezza quale delle due “vecchine” sia più vecchia – conclude Cassani – ma certamente bruciarle entrambe sarà un doppio buon auspicio per il 2021».

Dalla Gioeubia ai brusa balloni

Non è solo la Giouebia ad alimentare la rivalità tra i bustocchi e i gallaratesi, una sana competizione che si perde nella notte dei tempi. A farli litigare, per esempio, tre secoli fa furono le mongolfiere.
Era il 26 febbraio del 1784 quando i “brusa balloni” gallaratesi, soltanto tre mesi dopo i fratelli Montgolfier, fecero volare per la prima volta in Italia e proprio nel centro di Gallarate una mongolfiera davanti al pubblico assiepato in quel che oggi è piazza Garibaldi. Le ricerche indicano nel chirurgo del paese come il costruttore del primo pallone comparso in Italia. Proprio lui, un anno dopo, ci riprovò nella brughiera al confine con Busto, ma qualcosa andò storto: una goccia di alcool toccò la carta dell’involucro del pallone, causandone l’incendio e la completa distruzione. Proprio quel giorno gli invidiosi “cugini” bustocchi soprannominarono i gallaratesi “brusa balloni”, espressione dialettale usata ancora oggi.

A Gallarate la Gioeubia è in streaming. E il risotto arriva a casa col delivery

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