GALLARATE – A Gallarate sono dieci i gruppi consigliari della nuova legislatura che si sono ufficialmente insediati con la seduta di ieri sera, 26 ottobre. Sono di conseguenza dieci i capigruppo che al debutto a Palazzo Broletto hanno dato vita al primo dibattito.
Silvestrini doppia opposizione
Dai banchi di opposizione, la prima a prendere la parola è stata la candidata sindaco del centrosinistra Margherita Silvestrini che con un lungo discorso ha occupato il tempo a disposizione sia del suo partito, il Pd, sia della lista civica che porta il suo nome. I capigruppo sono rispettivamente Giovanni Pignataro e Michele Bisaccia che, per la serata di insediamento, hanno lasciato a lei i riflettori. «Ci auguriamo – ha detto Silvestrini – che l’amministrazione non ripeta gli errori e lo stile degli ultimi cinque anni, di esclusione e di chiusura pregiudiziale verso qualsiasi proposta della minoranza. Un atteggiamento che non ha giovato alla città e neppure alla stessa amministrazione: se il sindaco avesse prestato più ascolto oggi avrebbe qualche preoccupazione in meno».
Vittima dell’emozione
Dichiarandosi «vittima dell’emozione», Sonia Serati (+Gallarate) si è limitata a chiedere alla maggioranza «un rapporto di reciproca collaborazione che deve essere bilaterale. Da parte nostra la disponibilità c’è: rinnovo il mio impegno, portando entusiasmo e passione».
Le proposte di Ocg
Un posto in opposizione lo ha ottenuto anche Obiettivo Comune Gallarate con Massimo Gnocchi che è subito entrato nel vivo del dibattito: «Le critiche sulla mancata presenza di contenuti costruttivi alla campagna elettorale non ci appartengono. Abbiamo chiesto un referendum sull’ospedale unico, abbiamo proposto la “Casa dei giovani” a Palazzo Minoletti, un nuovo disegno di viabilità e parcheggi, abbiamo riaffermato il tema dei rioni lontani, abbiamo chiesto più attenzione allo sport. Senza avere la pretesa di avere la verità in tasca abbiamo dato il nostro contributo. Ci auguriamo ora che in questa aula se ne potrà discutere».
CèV per la terza volta
Per la terza volta consecutiva Città è Vita trova espressione nel consesso gallaratese. «Per una lista civica è un risultato impensabile», ha sottolineato l’unico rappresentante, Cesare Coppe. «E’ necessario avvicinare i giovani all’attività politica della città e questo sarà un mio impegno. Da cajellese seguirò con molta attenzione il progetto “Grow29”, affinché non sia solo rigenerazione urbana ma anche rigenerazione del tessuto sociale, che deve essere rivitalizzato. E’ la condizione necessaria affinché le ingenti risorse che arriveranno sul territorio non vengano sprecate».
Non è questione di poltrone
La macchia di una serata di festa porta la firma del Centro Popolare Gallarate, forza moderata di maggioranza rimasta esclusa dalla giunta di Andrea Cassani. «Le motivazioni con cui il sindaco ha composto la squadra di governo non ci convincono e ci lasciano rammaricati», ha dichiarato Luigi Galluppi. «Non è stato riconosciuto il nostro sforzo e ne prendiamo atto. Il sindaco ha scelto di contare i numeri e non di dare un peso politico alla volontà degli elettori. Le sue scelte hanno indebolito la coesione del centrodestra. Ne prendiamo atto. Ricordiamo al sindaco che non è una questione di poltrone: lui è il primo ad aver bisogno di un centrodestra unito».
La difesa del sindaco
Le parole del Cpg sono state di fatto ignorate dal resto ella maggioranza, a partire dalla Lega che ha promosso Evelin Calderara a capogruppo. «I cittadini hanno premiato l’impegno costante dei primi cinque anni», è uno dei passaggi chiave del suo discorso. «In campagna elettorale si è trascurato il confronto costruttivo sui contenuti limitando l’azione politica al solo attacco politico al sindaco: una strategia che non ha pagato visto che i maggiori fautori non siedono in questa aula».
I quattro fedelissimi
Non c’è soltanto la Lega . Per i prossimi cinque anni il primo cittadino può contare anche sui 4 fedelissimi della lista Cassani sindaco, «la lista civica non partitica più votata nella storia di Gallarate», ha rimarcato il capogruppo Michele Aspesi. «Sui nostri assessori ci saranno sicuramente puntati gli occhi di chi avrebbe preferito persone più rodate. Noi crediamo che si dimostreranno all’altezza. Essere nuovi non significa non essere capaci».
Elezioni rigenerative
Nel centrodestra c’è ancora Forza Italia, sopravvissuta al terremoto politico-giudiziario Mensa dei poveri e pronta a voltare pagina con un nuovo capitolo della sua storia gallaratese. «Abbiamo vissuto le elezioni come un reale momento rigenerativo», sono le parole del capogruppo Calogero Ceraldi. «Abbiamo avuto molto tenacia e creato un nuovo gruppo che ha ottenuto ragguardevoli successi di consenso. Dopo due anni ritorniamo anche come forza politica nell’esecutivo. Grazie al nostro vicesindaco iniziamo un nuovo percorso».
Vasco Dall’Igna
Completa la maggioranza Fratelli d’Italia. Alla quarta elezione consecutiva (le precedenti con Forza Italia) Germano Dall’Igna è il capogruppo scelto. E per rimarcare la sua conferma ha citato Vasco Rossi: «Eh già, sembrava la fine del mondo e sono ancora qua. Ci vuole abilità. Ho accettato il ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia, o ex Forza Italia come piace alla stampa. Guido un gruppo coeso, senza vincolo alcuno. Il programma del centrodestra sarà il nostro Vangelo».
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