Gallarate, il missile per “uccidere” Salvini era un soprammobile. Del Bergiolo scagionato

gallarate armi guerra

GALLARATE – Il missile aria aria Matra che avrebbe dovuto, come lui stesso aveva affermato, «uccidere» l’allora ministro dell’interno Matteo Salvini, non à altro che un «forse bizzarro complemento d’arredo». Scagionato, in questo procedimento, Fabio Del Bergiolo, 62 anni di Gallarate, candidato al Senato per Forza Nuova all’inizio del Duemila, in passato aveva avuto guai perché, da ispettore delle dogane di Malpensa, era stato pizzicato a trattenere parte dell’Iva di cui i turisti extracomunitari, in partenza per i loro Paesi, chiedevano il rimborso.

La denuncia di Slavini

A scrivere che quel missile altro non era che un complemento di arreso è il gip di Milano Roberto Crepaldi nel provvedimento di archiviazione dell’indagine su gruppi legati all’estrema destra avviata dalla Procura di Torino che nel luglio 2019 aveva portato a tre arresti (tra cui quello di Del Bergiolo) e a sequestri di armi da guerra e loro componenti, tra cui il missile, ora ritenuti inoffensivi e obsoleti. Allora Salvini aveva parlato di segnalazione di un ex agente del Kgb su un attentato da parte di nazionalisti ucraini.

Missile in vendita per 500mila euro

Del Bergiolo, stando alle risultanze di indagine del 2019 avrebbe cercato di vendere il missile per una cifra di poco inferiore a 500 mila euro, oggi esce dall’inchiesta partita da Torino senza processo. Quel missile non era destinato, cosa sostenuta invece da Salvini all’epoca, ad alcun attentato e, anzi, risulta essere stato disinnescato in altra Nazione.  Eugenio Spina dell’Ucigos aveva, all’epoca degli arresti, comunque escluso che i tre arrestati (Del Bergiolo e altri due presunti complici) stessero progettando un attentato terroristico in Italia.

L’indagine bustocca

Del Bergiolo resta comunque indagato dalla procura di Busto Arsizio. Nell’ottobre dell’anno scorso fu infatti coinvolto in un’indagine per traffico di armi rivolte soprattutto all’estero con vendita di mitragliatori, Kalashnikov, Uzi, granate ma anche revolver e fucili. Destinazione presunta dagli inquirenti Paesi teatro di guerre e guerriglie come Iraq, Georgia e Afghanistan, noti nel mondo quali fulcro di attività terroristiche internazionali. Vertice del presunto traffico, secondo gli inquirenti, era proprio Del Bergiolo che comparirà davanti ai giudici di Busto Arsizio il prossimo 15 novembre. La prima tranche d’inchiesta a suo carico è stata archiviata. Il 62enne ha sempre sostenuto di essere un collezionista di armi, non certo una trafficante.

Da Varese traffico internazionale di armi. Arresti a Uboldo, Gallarate e Somma

gallarate del bergiolo missile salvini – MALPENSA24