L’arte spirituale e naturale di Wolfgang Laib in mostra a Villa Panza a Varese

laib mostra villa panza
Untitled 2023, opera site specific realizzata da Laib a Villa Panza con cera d'api e riso

VARESEQuattro grandi installazioni, di cui una inedita e realizzata appositamente per la dimora di Biumo. Il Fai ha inaugurato oggi, giovedì 26 ottobre, una nuova mostra a Villa Panza. Passageway è il titolo della personale dell’artista tedesco Wolfgang Laib, uno dei protagonisti internazionali dell’arte contemporanea. Sarà aperta fino al 25 febbraio 2024 con le opere esposte negli spazi delle scuderie e delle rimesse per le carrozze (nel video qui sotto le interviste e le installazioni in mostra).


La mostra

La mostra è curata da Anna Bernardini, direttrice di Villa Panza, e fa parte di un programma espositivo quadriennale dedicato ai temi cari a Giuseppe Panza: “natura e forma”, , “ritmo e dinamica”, “segno e messaggio” e “luce e colore”. In particolare, Passageway chiude il ciclo dedicato a “natura e forma” raccogliendo il testimone di “Ex Natura. Nuove opere dalla Collezione Panza di Biumo”, inaugurata un anno fa e chiusa lo scorso 1 ottobre. Dopo questa prima fase, le altre mostre saranno allestite a cadenza annuale, attingendo sia dalla nuova donazione Panza (un nucleo di 108 lavori di 26 artisti europei e americani) sia dalle opere della collezione permanente. L’intervento esclusivo di artisti contemporanei, non necessariamente collezionati da Giuseppe Panza di Biumo ma affini ai contenuti della sua ricerca, dà inoltre vita ad alcune “mostre nelle mostre”, come qu, finalizzate a generare nuove suggestioni e ulteriori approfondimenti sul tema dell’anno.


Spiritualità e natura

Dimensione spirituale e approccio al misticismo sono le cifre che caratterizzano la ricerca artistica di Wolfgang Laib e che lo accomunano allo spirito collezionistico di Giuseppe Panza, sebbene nessuna sua opera sia presente nella storica raccolta. A Villa Panza l’artista tedesco, presente oggi all’inaugurazione (nella foto sotto), è protagonista di un progetto espositivo realizzato con materiali organici e inorganici. Cera d’api, polline, riso, pietra, carta e ottone sono gli elementi che danno vita alle sue opere e rappresentano il punto di partenza per creazioni che trascendono l’esperienza visiva, e artistica, per condurre lo spettatore a una dimensione più intima e meditativa. Il vocabolario formale di Laib, che tende verso l’astrazione, è basato sulla stilizzazione di figure geometriche e corpi solidi che rimandano a immagini elementari: case, montagne, barche e scale. La semplicità delle forme, dei colori e dei materiali utilizzati cela però significati molto più profondi e complessi, sospinti da un forte potere evocativo.


Le opere

La prima opera che si incontra in mostra nella scuderia grande della Villa è Passageway Inside-Downside (2011-2012): cinquantadue elementi in ottone che evocano la forma di piccole barche appoggiate su altrettanti cumuli di riso, e rimandano all’idea del viaggio verso un altro mondo. Lo spazio della scuderia piccola ospita invece l’opera Brahmanda (2016-2022), realizzata in granito nero e dalla forma ovoidale (nella foto sotto), ispirata a Brahma e al mito dell’uovo cosmico, simbolo della creazione dell’universo nella lingua sanscrita. Il percorso espositivo continua nella prima delle due rimesse delle carrozze con Crossing the River-for Bodhiharma (2021-2022): sette lavori di carta su legno, in cui il disegno emerge solo in base al modo in cui la luce si riflette nell’opera. Si tratta di un altro viaggio spirituale, stavolta in nome di Bodhidharma, mistico indiano che ha sposato i principi del Buddismo e delle arti marziali per mostrare la via della saggezza, dell’illuminazione interiore e della contemplazione. Infine nella seconda sala delle rimesse la mostra si chiude con un’installazione dal titolo Untitled 2023, un’opera site specific realizzata dall’artista con il riso e la cera d’api, attraverso la quale Laib invita a compiere un’esperienza metafisica, pensata e realizzata esclusivamente per Villa Panza.


L’artista

Wolfgang Laib è nato a Metzingen, nel sud della Germania, nel 1950. Si avvicina all’arte dopo gli studi in medicina e nel 1975 realizza la sua prima Milkstone, una lastra di marmo bianco ricoperta di latte. Nel 1977 comincia a raccogliere polline nei campi attorno alla sua residenza, inaugurando una pratica che sarà centrale nella sua produzione artistica. Tra il 1978 e il 1981 presenta i suoi famosi quadrati di polline in varie mostre personali in Germania, in Italia, in Svizzera e negli Stati Uniti. Nel 1983 inaugura i suoi primi lavori con il riso, e nel 1987 con la cera d’api. La prima “camera di cera” è del 1988: ne seguiranno molte altre, tra cui una permanente nei Pirenei, realizzata nel 2000, e una accanto al suo studio nel sud della Germania, nel 2004. Dal 2002 in poi realizza importanti opere con lacca birmana. Attualmente sta progettando la costruzione di un enorme Brahmanda da scolpire tra le colline granitiche del Puli Malai, in India. Le sue mostre si sono svolte in musei, rassegne e istituzioni artistiche in tutto il mondo. Laib vive in un piccolo villaggio nel sud della Germania e ha studi nel sud dell’India e a New York, dove trascorre parte dell’anno. Ha ricevuto il Praemium Imperiale a Tokyo nel 2015. La mostra a Villa Panza si svolge con il patrocinio del Comune di Varese.

laib mostra villa panza – MALPENSA24