Dopo-Bridge, la commissione regionale incontra Sea e chiede più taxi a Malpensa

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MILANO – Prenotazioni più facili per i taxi in aeroporto, l’impegno della commissione territorio di Regione Lombardia, che ha incontrato i vertici di SEA a Linate. Una risposta alle «frequenti e lunghe code» segnalate nei tre mesi del Bridge. Anche perché l’amministratore delegato di SEA Armando Brunini ha confermato per l’aeroporto di Malpensa le stime di «traffico a livelli Bridge entro sette-dieci anni».

Visita a Linate e audizione di SEA

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«La Commissione Territorio è pronta ad approfondire e valutare la possibilità di introdurre modifiche al regolamento regionale dei taxi nel bacino aeroportuale lombardo, affinché, alla luce anche delle esperienze e delle opportunità già contenute negli analoghi regolamenti di altre regioni italiane, possa essere consentita e facilitata la prenotazione nelle aree aeroportuali, migliorando così e rendendo più agevole e fruibile il servizio taxi per gli utenti». Ad annunciarlo sono la presidente della Commissione regionale Claudia Carzeri (Forza Italia) e il vicepresidente Andrea Monti (Lega), dopo la visita a Linate di questa mattina, giovedì 5 dicembre, con l’audizione dei vertici SEA per approfondire l’impatto e i possibili sviluppi del Bridge di Linate, ponendo particolare attenzione ai volumi di traffico e alle prospettive di crescita del sistema aeroportuale. Era presente anche il consigliere Pd eletto in provincia di Varese Samuele Astuti, che ha messo in luce le criticità emerse nei tre mesi di chiusura dell’aeroporto milanese per quel che riguarda il servizio taxi. Problemi legati «al significativo aumento del numero di utenti, con frequenti e lunghe code di persone in attesa di reperire un mezzo disponibile».

Il punto su Malpensa

L’unico consigliere del Varesotto ha colto l’occasione della presenza dell’Ad di Sea per fare il punto sullo scalo della brughiera. «Il bridge è andato bene per l’aeroporto di Malpensa, non altrettanto per il territorio – le considerazioni di Samuele Astuti – l’inquinamento acustico e ambientale e il congestionamento dell’area che gravita su Malpensa sono problemi irrisolti che nei tre mesi di chiusura di Linate si sono ulteriormente aggravati, mettendo in crisi città importanti come Gallarate e Busto Arsizio. È indispensabile un Piano d’Area che tenga conto anche delle carenze infrastrutturali del territorio e auspichiamo che quanto prima la Regione prenda in esame e affronti in modo serio e approfondito la questione». Nei vari interventi degli altri consiglieri regionali presenti, è stata sollecitata anche la necessità di sfruttare al meglio le potenzialità che offre un aeroporto “cittadino” come Linate, di favorire l’accesso a servizi come il car sharing e di migliorare la comunicazione e le informazioni relative alla corsa sostitutiva del Malpensa Express in orario notturno.

La versione di Sea

Il “capo” del gestore aeroportuale Armando Brunini, da parte sua, ha rivelato i numeri del Bridge, prova generale di «quella che, presumibilmente, sarà l’attività ordinaria del prossimo futuro di Malpensa». Con la riapertura di Linate è stata decongestionata almeno in parte la superstrada 336, oggetto di disagi quasi quotidiani anche prima del Bridge, e i convogli del Malpensa Express, potenziati per l’occasione e presi d’assalto dai passeggeri dell’aeroporto: oltre al servizio taxi, tra le criticità emerse, l’insufficienza di posti auto nei parcheggi aeroportuali nelle giornate di maggiore traffico passeggeri. «Malpensa dimostra comunque di essere un aeroporto in grado di ospitare volumi importanti di traffico» ha ricordato Brunini. L’obiettivo dei vertici di SEA è trasformare gli straordinari dati di traffico del Bridge nella normalità per Malpensa «nell’arco di sette-dieci anni. Ma arriveremo a questi numeri progressivamente. Stiamo lavorando a un piano di crescita serio basato sulla sostenibilità».

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