I taxisti: «Malpensa è deserta. Siamo alla canna del gas»

MALPENSA – «Una corsa ogni quattro giorni, spesso non superiore ai 20 euro». E’questo il giro di affari per i tassisti di Malpensa, aeroporto che a ottobre sta viaggiando con un calo del 75 per cento di traffico rispetto a dodici mesi fa. Il Covid ha colpito duramente il settore del trasporto aereo e a cascata si ripercuote su tutto l’indotto. Le auto bianche non sono esenti.

Malpensa è deserta

Ad alzare la voce è Pietro Gagliardi, delegato nazionale per i tassisti di Unione Artigiani Claai. Con il suo smartphone ha realizzato un video per mostrare che la crisi di Malpensa si vede a occhio nudo. Martedì 20 ottobre, alle 18.30, «l’aeroporto è vuoto». Gagliardi riprende l’area compresa tra la stazione ferroviaria e l’ingresso in aeroporto superata la Porta di Milano. Solitamente è uno delle zone di maggiore passaggio, ma in tempi di Covid è il deserto. «Per stasera sui tabelloni ci sono segnati solo otto voli», che oltretutto viaggiano con indici di riempimento di gran lunga inferiori agli standard.

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Alla canna del gas

Il portavoce dei tassisti chiede un intervento immediato delle istituzioni a sostegno di una categoria ormai allo stremo. Perché se il lockdown aveva azzerato gli introiti, dalla riapertura gli affari non vanno meglio, soprattutto per chi svolge il servizio fuori dall’aeroporto. «Dietro ogni taxi c’è una famiglia, finanziamenti per le auto, mutui», conclude Gagliardi. Il Comune, la Regione e il governo ci hanno abbandonati. Abbiamo chiesto al Governo un anno bianco dal punto di vista fiscale, ma continua solo a rimandare. La situazione è tragica. Abbiamo bisogno di un aiuto perché siamo alla canna del gas».

Brunini (Sea): «A ottobre -75% di traffico. A Malpensa è grande crisi»

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