Migranti, Busto chiude le porte. «Non ci sono spazi né soldi. Prima i nostri disabili»

Paola Reguzzoni

BUSTO ARSIZIO – «L’accoglienza dei migranti? È un problema nazionale, lo risolvano altri. Per noi prima ci sono le esigenze dei servizi sociali». Lo ha affermato l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, intervenendo in consiglio comunale. Una risposta indiretta anche agli appelli che, dal prefetto di Varese al sindaco del capoluogo, sono arrivati nelle scorse settimane rispetto all’emergenza sbarchi. «L’ho ribadito ad ogni riunione che non abbiamo spazi – chiarisce l’assessore leghista – dopo l’esperienza di via dei Mille con tutti i costi indotti, non vedo perché i cittadini di Busto debbano fare le veci dell’Unione Europea che non si occupa dei migranti».

La situazione

«Busto oggi ne accoglie dieci, ma lo dico in senso positivo – le parole dell’assessore Paola Reguzzoni durante la discussione sul Documento Unico di Programmazione – siamo già stati in prima linea un anno e mezzo fa per l’accoglienza dei profughi ucraini, e in questo momento la disponibilità economica su questo flusso non c’è. E dopo le osservazioni giunte dai banchi dell’opposizione – tra cui Cinzia Berutti (PD) che fa notare che «la parola migranti non c’è» – l’assessore leghista rincara la dose. «I servizi sociali hanno un budget già cospicuo, da 11,5 milioni di euro, con cui non copro tutte le esigenze e mi sono data delle priorità. Ho messo un milione sui centri disabili per azzerare le liste d’attesa invece che sui centri di accoglienza dei migranti».

Il dibattito

E allora la scelta è politica. Per Paola Reguzzoni, leghista da quando era una bambina, «è un’indecenza che le cooperative ricevano 30 euro al giorno mentre i Comuni solo un “tante grazie”. E siccome è un problema nazionale, lo risolvano altri». Parole che hanno fatto scattare un applauso in sala consiliare. L’assessore all’inclusione sociale aveva già citato il capitolo di spesa da 2,9 milioni di euro per la tutela dei minori non accompagnati, che si “mangia” «tanta parte delle risorse disponibili» per i servizi sociali. La speranza arriva dal decreto per «assimilare i minori non accompagnati da 16 anni e mezzo a 18 agli adulti, mandandoli nei centri d’accoglienza invece che nelle comunità – spiega Reguzzoni – libererebbe somme per altre priorità, che sono i nostri minorenni da tutelare in strutture protette».

Il PD di traverso

Le affermazioni dell’assessore sono state contestate dal capogruppo PD Maurizio Maggioni: «Prendo atto della posizione di Paola Reguzzoni, in linea con il centrodestra. Ma un’altra strada su cui lavorare c’è, ed è quella di riprendere l’esperienza degli Sprar, per l’accoglienza e la formazione dei migranti».

busto arsizio paola reguzzoni migranti – MALPENSA24