Mucci: “Nel centrodestra nessun accordo: c’è chi vuole turlupinare Forza Italia”

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Nicola Mucci

GALLARATE – E’ lapidario e fin troppo esplicito Nicola Mucci, già sindaco di Gallarate, commissario cittadino di Forza Italia: “Si tratta di un incredibile fraintendimento, nel centrodestra non è stato risolto un cazzo”. Il riferimento è alle notizie sull’esito del summit di ieri sera, lunedì 10, tra le segreterie provinciali della coalizione che, secondo dichiarazioni ufficiali di fonte leghista, avrebbe chiuso la partita dei candidati sindaci nelle principali città del Varesotto che andranno al voto in autunno. In buona sostanza, i berlusconiani, attraverso il loro commissario provinciale Giacomo Caliendo, avrebbero rinunciato ad esprimere un rappresentante di partito per la poltrona di primo cittadino a Varese o a Gallarate o a Busto Arsizio. La controfferta: un vicesindaco, un presidente di consiglio comunale e, attenzione, il presidente della Provincia, che però deve essere un sindaco in carica.

“Non è una questione di poltrone”

Questione di poltrone, insomma, come ha spiegato ai giornalisti Stefano Gualandris, referente locale della Lega. Invece? “Invece non è affatto una questione di poltrone, ma politica” tuona Nicola Mucci riportando la vicenda su altri piani, di merito, non certo di spartizione di posti. Di più: “Se qualcuno ha forzato la mano si assuma le proprie responsabilità. Per quanto mi riguarda il confronto rimane aperto attorno a temi importanti, che nelle dichiarazioni alla stampa non sono nemmeno stati sfiorati”. In effetti, a poche ore dal vertice di ieri sera, proprio Giacomo Caliendo aveva spiegato a Malpensa24 che Forza Italia non era affatto intenzionata a piegare la testa di fronte agli alleati. Che cosa è intervenuto nel frattempo? Ordini superiori a tornare sui propri passi o, peggio, un trappolone teso allo stesso Caliendo?

Riecco Mucci: “Non so cosa dire rispetto a quanto accaduto. Parlo per Gallarate: non siamo intenzionati ad accettare passivamente diktat o turlupinature di sorta. Gualandris insiste sulle poltrone, ma non è questo il nodo della faccenda. Lo dico chiaramente: in ballo ci sono gli equilibri all’interno della coalizione, tra la destra sovranista e i moderati di centro. Il nostro elettorato ha diritto di avere una sua rappresentanza in posizioni adeguate: che poi siano esponenti di Forza Italia, di Noi con l’Italia o di liste civiche di area non fa differenza”.

No alle liste dei sindaci

Le liste civiche, appunto. Nicola Mucci pone l’accento sulla liste dei sindaci: “Anche qui non è stato risolto nulla. Le liste organiche alla persona del candidato primo cittadino sono stantie, fanno parte di una ricetta politica superatissima. Il problema è un altro: il centrodestra vuole o no aprire la propria casa anche a chi oggi non ne fa parte? Se non si comincia da qui si finisce soltanto per fare chiacchiere. Insomma, abbiamo pesantissime riserve sulle ‘civiche’ che fanno riferimento al sindaco. Il rischio è che questo proliferare di gruppi finisca per dividere la torta in fette sempre più piccole. Forza Italia chiede invece che il centrodestra si possa ampliare ma con liste che abbiano rappresentato qualcosa all’interno delle singole città”,

“Ciò che ci interessa – incalza Mucci – è un confronto programmatico, sulle cose da fare, su una visione complessiva del futuro. E non basta”. Cioè? “Per quanto riguarda Gallarate c’è da capire il destino degli assessori uscenti che non appartengono a nessun partito: chi sono, dove vanno, continueranno a impegnarsi? Senza dimenticare il ruolo dei consiglieri comunali che hanno cambiato casacca: come si rapporteranno alle elezioni? Sono soltanto alcuni esempi delle situazioni da discutere e risolvere. Gualandris ci viene a dire, semplificando, che, forse, tra un anno e mezzo a Forza Italia sarà riservata la presidenza della Provincia. Non scherziamo, non ci interessa un simile mercanteggiare di posti. Puntiamo alla sostanza. Ragion per cui, e parlo per Gallarate dopo essermi confrontato con gli amici forzisti, non é affatto scontata la nostra partecipazione alla coalizione di centrodestra”.

Il centrodestra si ricompatta: anche Forza Italia piega la testa

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