BUSTO ARSIZIO – «Abbiamo richiesto la riapertura della vasca da 25 metri agli atleti e la riapertura al pubblico, compatibilmente con le restrizioni, entro il 10 giugno, pena la risoluzione del contratto». Così l’assessore allo sport Laura Rogora, nella seduta di commissione congiunta bilancio-sport dedicata alla situazione della piscina Manara, riferisce della risposta che il Comune di Busto Arsizio ha fatto pervenire a Sport Management dopo l’atto d’indirizzo che la giunta ha approvato per consentire l’affitto di ramo d’azienda a Prime SSD, la società controllata dal colosso spagnolo Forus che dovrebbe prendere in gestione l’impianto natatorio bustocco.
Il sindaco è fiducioso
Insomma, o si riapre la piscina oppure il Comune potrà stracciare la concessione e pensare ad una nuova gestione per la Manara. Anche se il sindaco Emanuele Antonelli ribadisce la sua fiducia nei confronti del passaggio agli spagnoli: «Confidiamo molto in questa società e nella riapertura entro il 10 giugno – ha dichiarato intervenendo in commissione – la mano sul fuoco sono abituato a non metterla mai, ma parliamo di un gruppo che ha tra i suoi soci JP Morgan e che gestisce 60 piscine tra Spagna e Portogallo, mentre noi come Comune quando abbiamo gestito la Manara ce l’abbiamo fatta solo perdendoci tanti soldi».
Tutti i passaggi
La relazione dell’assessore Rogora ha dettagliato tutti i passaggi del “caso Manara”. Dalla segnalazione, a settembre 2020, della perdita della vasca da 50 metri fino alle interlocuzioni con Sport Management per chiedere la riapertura dell’impianto agli atleti agonisti, invocata a gran voce da più parti. «Ci hanno proposto un aumento delle tariffe calmierate e un contributo straordinario per far rientrare in vasca gli atleti – rivela l’assessore allo sport – non lo abbiamo concesso, perché erano previsti anche compensi quattro volte superiori a quelli previsti dal contratto. Ma siamo sempre stati disponibili a rivedere il piano economico finanziario». Poi si arriva alla “call” del 20 aprile, in cui Sport Management informa l’amministrazione «dell’intenzione di cedere ad una società spagnola». Alle condizioni che palazzo Gilardoni ha accolto nell’atto d’indirizzo, ponendo però il diktat della riapertura entro il 10 giugno.
«Rescissione? Mani legate»
Ora non resta che attendere. Anche perché il Comune, come spiega il sindaco Antonelli, «non può fare altro che verificare l’affidabilità della nuova società. È quello che abbiamo fatto, avvalendoci anche dei controlli fatti dal Comune di Milano dove questa società ha presentato il progetto per il Lido. Altrimenti non possiamo dire di no rispetto all’affitto e alla successiva cessione d’azienda, che avverrà dopo la liquidazione di Sport Management». Alla consigliera del M5S Claudia Cerini, che invocava la «possibilità di rescissione dopo due rate non pagate e a seguito delle manutenzioni ordinarie non eseguite», il primo cittadino ha risposto che «per legge non si poteva intervenire e obbligare a riaprire una piscina in presenza delle restrizioni del governo». E rispetto al debito da oltre 400mila euro di Sport Management, Antonelli ha chiarito che «c’è una fidejussione a garanzia. Non siamo sprovveduti, ci siamo cautelati».
La Lega chiede verifiche strutturali
La presidente della commissione bilancio Paola Reguzzoni (Lega), che aveva già organizzato il sopralluogo alla Manara, ha invece chiesto chiarimenti di tipo strutturale, invocando «verifiche sulla stabilità» dell’impianto, dopo che la perdita d’acqua della vasca da 50 metri ha «imbevuto il terreno» sottostante. Per il dirigente tecnico del Comune però «non ci sono evidenze al momento» di possibili danni strutturali. Sempre Reguzzoni ha chiesto se non potesse essere opportuno «riprendere in carico la manutenzione ordinaria», lasciando a Prime SSD «solo la gestione» della piscina. Ma con la continuità del contratto rispetto a Sport Management, così ha risposto l’assessore Rogora, «la manutenzione ordinaria rimane in capo al gestore».
La piscina di Busto potrebbe riaprire il 10 giugno. Al via la riparazione della vasca