San Michele, il quartiere “incompiuto” che sogna(va) di diventare la “piccola Brera”

conventino matteotti busto

BUSTO ARSIZIO – Nel cuore storico del quartiere San Michele, tra vecchi edifici, cantieri fermi ed incompiute, è da tempo che il degrado tende ad intrufolarsi facilmente. L’ultimo esempio è la piccola “giungla” cresciuta in via Carlo Turati, al posto di una casa demolita tempo fa: i proprietari di quell’area di cantiere, che è ferma ormai da diverso tempo, dovranno sfalciare le erbacce e le piante infestanti che hanno invaso il lotto di terreno, ripulendolo dai rifiuti ed effettuando una derattizzazione. Lo stabilisce un’ordinanza emessa lunedì dal dirigente all’urbanistica per la rimozione delle problematiche igienico-sanitarie di un cantiere che si affaccia sua una delle vie nel “cuore” di San Michele. Ma si tratta solo uno dei tanti episodi di abbandono e di degrado che punteggiano lo storico quartiere.

busto turati cantiere degrado

Basta fare qualche passo in più a piedi per trovare, sempre in via Carlo Turati ma oltre l’incrocio con corso Europa, una vecchia cascina fatiscente il cui cortile è “sbarrato” da balaustre e pannelli di lamiera. Analoga “fotografia” all’angolo tra via Matteotti e via Carlo Tosi, di fronte all’edicola di San Carlo, con un’area di cantiere già oggetto in passato di ordinanze per il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie che oggi appare decorosa ma comunque sempre ferma.

busto turati cantiere degrado

Oppure tornare indietro in via Ariberto, la strada della casa parrocchiale, per trovarsi di fronte ad un’altra giungla che spunta da dietro ad un muro di cinta di un vecchio edificio scoperchiato. Anche qui, un cantiere mai partito: anni fa in consiglio comunale proprio sul piano di recupero urbanistico che interessa quest’area si aprì una discussione sull’opportunità di prescrivere la ricostruzione della facciata sul modello delle vecchie cascine lombarde di una volta.

busto ariberto cantiere degrado

Tra le poche novità degli ultimi anni, va registrata la riqualificazione del parcheggio di via San Michele. Si sperava potesse essere la scintilla della rinascita, ma per ora è solo una bella distesa di asfalto, che presto diventerà in parte zona disco.

Sogni nel cassetto

La perdurante crisi dell’edilizia ha rallentato la gran parte delle operazioni che erano state ipotizzate per il recupero degli edifici fatiscenti del comparto che ha al centro quel “quadrilatero” che per tanti anni ha stimolato l’immaginazione di architetti e urbanisti bustocchi. Ai tempi del piano regolatore degli anni ’70 lo ribattezzarono “fagiolone” o “prosciuttone” per la curiosa forma, e un grande architetto come Richino Castiglioni ipotizzò di trasformarlo in modo iconico, realizzandovi al centro una sorta di “piazza del campo”, una maxi-corte su cui si sarebbero affacciati i nuovi palazzi. Un sogno riposto per sempre nel cassetto, come peraltro poi negli anni molte delle operazioni immobiliari che sono state ventilate in quel comparto, a partire dal piano integrato di una decina di anni fa che avrebbe dovuto riqualificare il “quadrilatero”, anche con la previsione di un autosilo interrato.

Si attende anche il Conventino

Anche della “piccola Brera” immaginata qualche anno fa dall’amministrazione comunale per il rilancio commerciale del cuore storico di San Michele, per ora non c’è traccia. Lo stesso Conventino di via Matteotti, che di quel progetto avrebbe dovuto essere un fulcro, rimane ancora desolatamente fermo. Il suo recupero parziale, lavori di messa in sicurezza per una somma di circa un milione di euro, era stato inserito, ai tempi dell’amministrazione Farioli, nel novero delle opere che l’impresa costruttrice della Residenza del Conte deve realizzare a titolo di compensazione per la rinuncia all’autosilo interrato sotto la piazza Vittorio Emanuele. Settimana scorsa, in consiglio, il sindaco Emanuele Antonelli ha parlato di ritardi legati ai tempi della Soprintendenza. Il cuore di San Michele, nel frattempo, aspetta.

busto degrado turati san michele – MALPENSA24