Sesto, maggioranza “esaurita”. Girardi si dimette, entra l’ultimo della lista Lenuzza  

Sesto calende dimissioni Girardi
Monica Girardi e Maurizio Lenuzza

SESTO CALENDE – Estromissioni, scissioni, dimissioni. Risultato? Superato il giro di boa la maggioranza di Sesto Calende ha già esaurito i nomi in lista. A uscire di scena stavolta è una storica del gruppo, Monica Girardi, 122 preferenze ottenute nel 2019. Domani sera, 8 febbraio, in consiglio comunale, prenderà il suo posto l’ultimo del gruppo, Maurizio Lenuzza, che di voti personali tre anni fa ne ottenne soltanto 29.

Centrodestra in crisi 

Che succede? Domanda più che ovvia se si considera che esaurire la lista dei candidati è un fatto alquanto insolito. Tanto più se si considera che la Lega della Libertà (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia), con la vittoria schiacciante del 2019 è saldamente al timone della città da tre mandati consecutivi. Eppure qualcosa sembra essersi rotto all’interno del centrodestra sestese. Prima con l’estromissione di Nicolò Gri (Lombardia ideale) dalla giunta per mano del sindaco Giovanni Buzzi (Forza Italia) ma con la Lega come mandante, poi con le dimissioni di Simone Pintori e di Angela Menin (che nel frattempo avevano dato vita a una scissione in maggioranza con la creazione del gruppo indipendente “Noi sestesi”), ora con l’improvvisa uscita di scena di un’altra figura di riferimento del centrodestra, Girardi, che in consiglio comunale sedeva sin dalla prima roboante vittoria del 2009 che portò Lega e Fratelli d’Italia al governo di Sesto dopo anni di predominio incontrastato del centrosinistra. 

Minoranze all’attacco 

Le minoranze non hanno alcuna intenzione di lasciar passare come niente fosse l’ennesimo avvicendamento del tormentato mandato Buzzi. Di certo non si può derubricare ai soliti “motivi personali” che ogni volta accompagnano le dimissioni con l’obiettivo di provare a spegnere sul nascere ogni tentativo di polemica o, ancora peggio, a nascondere la verità. Secondo “Insieme per Sesto” il colpevole della disgregazione del centrodestra ha un nome ed è quello dell’ex sindaco e attuale capogruppo Marco Colombo (Lega): «Forse potrebbe rivedere la sua “dottrina” secondo cui i consiglieri di maggioranza non devono mai prendere la parola davanti al consiglio e davanti ai sestesi, perché solo uno può parlare: il capo. Se poi in 5 anni qualcuno si può stancare, ciò è comprensibile».

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