Somma, delibere illegittime. Bellaria: «La Lega arretra? Prima ci paghi gli avvocati»

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Stefano Bellaria

SOMMA LOMBARDO – «La Lega ha fatto un passo indietro per la quantità di domande presentate al Tar, così da non correre il rischio che si passasse a un tribunale ordinario, certo. Ma anche perché era una richiesta che non stava in piedi». Non le manda a dire il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria. E risponde a tono alle recenti dichiarazioni della Lega sulla decisione di ritirare la parte del ricorso depositato al Tribunale amministrativo della Lombardia, quella sull’annullamento di tutte le delibere votate dal nuovo consiglio comunale. Ora il primo cittadino dice la sua: «Il tentativo di annullare gli atti amministrativi è stato solo un modo per mettere il bastone fra le ruote all’intero sistema comunale. E ci ha costretto a presentare memoria difensiva». Con delle onerose conseguenze, naturalmente, per le spese legali sostenute dal Comune: «Siamo stati tirati per la giacca e non è corretto che ora tocchi all’ente pagare coi soldi dei cittadini».
Nel frattempo, tra i vari botta e risposta, le possibilità che il centrosinistra e la Lega possano aprire un dialogo si abbassano sempre di più. Ne è una conferma l’opinione che ha Bellaria della politica leghista: «Roba da Prima repubblica».

Ora chi paga?

Il ricorso presentato dalla Lega al Tar aveva un doppio obiettivo. Il primo – ancora ben a fuoco – era riprendersi il seggio perso dopo le Amministrative del 20 e 21 settembre, che la Commissione elettorale ha consegnato alla maggioranza (e nello specifico al Pd). Il secondo era, appunto, annullare le delibere votate dal nuovo consiglio, considerate illegittime proprio per una composizione falsata dell’assise rispetto alla volontà elettorale. «A chi spetti un posto in più in consiglio, non è di competenza del Comune. Noi abbiamo applicato quanto scritto nel verbale dell’ufficio elettorale centrale», spiega Bellaria. Ma per il sindaco la questione è un’altra: «Annullare le delibere non avrebbe avuto senso. Il consigliere in più chiesto dalla Lega non avrebbe cambiato l’esito di quegli atti, perché sono stati approvati con ampio consenso da parte dei consiglieri». Non meno importante il fattore spese. «Rinunciano, ma chiedono che ognuno paghi la sua parte. Il Comune è stato costretto a farsi parte civile: non è corretto che ora sia l’amministrazione – e quindi i cittadini – a rimetterci». La conclusione vien da sé: «Chiederemo che chi ha assunto una condotta scorretta si prenda l’impegno di pagare le spese».

I giovanissimi della squadra Bellaria

Sulla questione Tar intervengono anche i giovanissimi della squadra Bellaria. Così il consigliere Antonio Catalano (Somma Civica): «La convenienza», dice citando la Lega. «Ecco cosa contraddistingue coloro che si ergevano a primo partito politico in Italia e a Somma. Ecco quale obiettivo hanno nella costruzione di un rapporto con la maggioranza per poter amministrare serenamente una città. Ecco il rispetto che hanno nei confronti dei cittadini. La loro convenienza. Complimenti al segretario della Lega, che fino a qualche mese fa si ergeva a paladino di una giustizia che solo lui conosce. La convenienza. E, allora mi chiedo, per convenienza dei cittadini, perché non paga lei le spese legali?».
Sulla stessa linea Ronny Francisco Zea Cedeño, il “seggio in più” del Pd. Che, in attesa di conoscere il suo futuro da consigliere, dice la sua: «Quel “non ci conviene” mi fa pensare a tutto il contrario, a una mancanza di serietà e a una famelica ricerca dei propri interessi. Quel “non ci conviene” non è da politica seria. Ma sarò io un sognatore. Nel dubbio, si attendono spiegazione ai cittadini e un rimborso spese, giusto per essere seri».

«Una politica da Prima repubblica»

Il rapporto tra centrosinistra e il gruppo del Carroccio si incrina sempre di più. E ogni occasione di confronto non fa altro che confermare l’ostilità fra i due fronti. Tanto che Bellaria rompe gli indugi, sfogandosi sulla politica leghista: «Hanno un modo di pensare che è da vecchia politica. Roba da ultimi anni della Prima repubblica». Un chiaro riferimento alla provocazione del segretario di sezione della Lega, Alberto Barcaro, che si espresse così sui nuovi rapporti politici che si stanno instaurando a Palazzo Viani Visconti: «Per come stanno le cose, il sindaco sta aprendo a Fratelli d’Italia per un motivo: trovare in Scidurlo il consigliere che perderà in maggioranza». La causa scatenante è la nomina della capogruppo di FdI a presidente della Commissione Statuto, grazie anche all’appoggio fondamentale della maggioranza. «Voglio ricordare che tutte le amministrazioni di centrosinistra, compresi i mandati Brovelli e primo Bellaria, hanno sempre proposto alla minoranza questo ruolo, perché è una commissione di garanzia». E aggiunge: «Non sta a noi scegliere chi della minoranza proporre: si è presentata solo Scidurlo e l’abbiamo votata. Basta con i giochetti». Ma aldilà dei cavilli tecnici, un fondo di verità c’è: un rapporto fra FdI e centrosinistra si sta creando. Come ammette Bellaria: «Pur nella differenza di vedute, apprezzo l’atteggiamento costruttivo messo in atto dalla consigliera Scidurlo».

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