Tamponi rapidi per tutti in Lombardia: subito a disposizione delle ATS e ASST

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MILANO – La Lombardia punta sui tamponi antigenici rapidi per contenere la diffusione del Coronavirus. Saranno messi a disposizione delle ATS e delle ASST sul territorio, per poterli fornire a medici di base e pediatri, ma anche per disciplinarne l’impego negli ambulatori, nelle farmacie, nei pronti soccorso, nelle scuole, nei centri residenziali e semiresidenziali e nelle carceri. Lo ha stabilito la giunta regionale guidata dal presidente Attilio Fontana, che nella seduta di martedì 3 novembre disciplinerà l’utilizzo dei test rapidi anche al di fuori del contesto della sanità pubblica. Si tratta di test in grado di restituire l’esito nel lasso di 15 minuti.

L’annuncio

«Da lunedì – annuncia il governatore Fontana – i tamponi rapidi antigenici inizieranno ad essere utilizzati dalle ATS e ASST della Lombardia in determinati ambienti pubblici e successivamente, grazie ad una delibera che sarà presentata in Giunta martedì 3 novembre, saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che daranno la disponibilità. Queste tipologie di test consentono una rapida definizione dell’esito e sono quindi molto importanti per l’individuazione dei possibili casi Covid in diversi ambiti». La decisione è stata presa a seguito della riunione con tutte le direzioni strategiche delle ATS e delle ASST della Lombardia avvenuta ieri, 31 ottobre.

Dove potranno essere eseguiti

L’utilizzo dei test antigenici rapidi sarà disciplinato attraverso un apposito provvedimento iscritto all’ordine del giorno della prossima Giunta regionale. «I tamponi antigenici rapidi – spiega l’assessore al welfare Giulio Gallera – saranno resi disponibili per medici e pediatri di famiglia, per le USCA che effettuano test a domicilio su indicazione del medico, o in determinate collettività, nel settore scolastico, nelle unità d’offerta residenziali e semiresidenziali, nei Pronto Soccorso, negli istituti penitenziari per una rapida definizione dei casi positivi e dei contatti stretti».

Segnalazione esiti all’ATS

Potranno essere utilizzati anche al di fuori dei percorsi di sanità pubblica: «I medici – prosegue Gallera – potranno eseguire i test rapidi in centri e ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi purché venga garantita la segnalazione degli esiti all’ATS e fornite le opportune informazioni sulla quarantena o sull’isolamento in caso di positività, oltre alla prenotazione del tampone molecolare di conferma senza costi o procedure aggiuntive per il cittadino. Analoghe prescrizioni valgono in caso di effettuazione dei test da parte del medico in ambito aziendale». Previsto anche l’allestimento di punti tampone sul territorio, «in raccordo con i Comuni e avvalendosi in alcuni casi della collaborazione con la sanità militare».

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