Arte, video ed educativa di strada: “Team Teen” intercetta gli adolescenti di Varese

L'assessore Dimaggio con le educatrici delle cooperative coinvolte nel progetto

VARESE – La fascia dei preadolescenti è senza dubbio quella più impegnativa nel percorso educativo. A loro si rivolge un nuovo progetto promosso dal Comune di Varese in collaborazione con cinque cooperative del territorio. “Team Teen” è il nome dell’iniziativa che prevede una serie di azioni dedicate non solo ai ragazzi, ma anche a docenti e genitori.

Team Teen

Ad illustrare i contenuti, oggi martedì 17 gennaio a Palazzo Estense, l’assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio. «Il Comune ha partecipato ad un bando sul tema di Regione Lombardia e abbiamo chiesto aiuto alle cooperative che si occupano di educazione per mettere a terra l’idea di un patto educativo territoriale, che il mio assessorato porta avanti da anni». Destinatari i ragazzi. «Il nostro obiettivo è intercettarli con percorsi alternativi che abbiano a che fare con corpo, relazioni, emozioni e sentimenti, quindi attraverso arte, musica, realizzazione di video ed educativa di strada. Qualcosa che esula dai percorsi classici che avvengono tramite la scuola».

I ragazzi si raccontano

Sono cinque le realtà coinvolte: Cooperativa Baobab, Educational Team, La Miniera di Giove, Naturart e Totem. A loro si affianca anche l’Istituto comprensivo 4 Anna Frank. «È una bella collaborazione – aggiunge Dimaggio – lo sguardo degli educatori è differente da quello degli insegnanti, ma mi auguro che sia uno sguardo complementare». Ogni realtà ha poi spiegato i contenuti della sua proposta. La Cooperativa Totem si occupa del percorso “Io mi racconto”. «Lavoriamo con due classi terze dell’Einaudi di Varese – spiega Chee Mei Hoh – sono ragazzi che hanno vissuto l’inizio della pandemia alle medie e hanno fatto il passaggio importante alle superiori in contesto generale complicato. Vogliamo dare voce a loro chiedendogli di raccontare e comunicare quello che stanno vivendo, com’è essere adolescente oggi». Vengono svolti incontri settimanali con 4 educatori: una prima fase di esplorazione a cui segue il coinvolgimento di due professionisti, Andrea Gosetti e Stefano Soru, che aiutano i ragazzi a rielaborare i contenuti emersi in un racconto unitario di gruppo.

Ragazzi, genitori e docenti

Naturart si occupa invece di educativa di strada: una proposta che è già realtà da tempo alle Bustecche e che per questo specifico progetto si concentra invece sul centro cittadino. L’obiettivo è quello di raggiungere i giovani nei loro luoghi di ritrovo. «Siamo presenti sul territorio due volte a settimana e cerchiamo di “agganciarli” con modalità che per loro sono immediate e seguono le mode dei social: l’obiettivo è proporre attività di loro gradimento», spiegano Chiara Turci e Valentina Caristo. Naturart collabora anche con il progetto Happiness presso l’Oratorio di San Vittore. La Cooperativa Baobab di Tradate invece è presente presso due doposcuola a Varese, alla Medea e alla Cairoli. «Proponiamo interventi con un approccio non solamente didattico, ma per potenziare le abilità dei ragazzi», spiega Silvia Plebani. Presso l’Ic Varese 2 è inoltre attiva la figura di un educatore scolastico di plesso, che affianca i docenti nel programmare interventi educativi mirati ad alunni con Dsa. Sul tema è stato promosso anche un percorso formativo per i docenti di scuola primaria e secondaria (qui le date degli incontri) e un percorso per i genitori, con tre serate: il 19 gennaio, il 16 febbraio e il 16 marzo a partire dalle 20 alla Sala Montanari.

Sostegno ai giovani ucraini

Quindi le attività di Educational Team, illustrate da Anna Parnisari. Sono tre i filoni di intervento, a partire da un progetto musicale che vede la collaborazione di Solevoci, con professionisti musicisti e ballerini che coinvolgono i ragazzi in attività culturali che vedono da parte loro un ottimo feedback. Quindi una serie di interventi con gruppi classe di alcune scuole (al momento le attività sono alla Dante) per confrontarsi su alcune tematiche, progetto che ha portato alla realizzazione di un video pensato e prodotto dai ragazzi come una sorta di spot sociale. Infine la collaborazione con il centro Nai (Neo Arrivati in Italia) presso la scuola Parini, che fornisce una prima alfabetizzazione ai bambini stranieri. Il progetto riguarda i minori ucraini arrivati nell’ultimo anno in seguito alla guerra. Grazie ad operatori linguistici madrelingua ucraini i bambini e i ragazzi vengono affiancati durante le attività scolastiche.