Uyba, le pagelle: exploit Bracchi, sorpresa Lualdi, Piva e Sartori il futuro. E Velasco…

COACH CICHELLO PAGA PER TUTTI

Roma

BUSTO ARSIZIO – I conti si fanno alla fine. Passato quasi un anno da quel 15 aprile 2023, giorno della nostra anticipazione su Julio Velasco, abbiamo sempre predicato di aspettare la fine della stagione per tirare una linea. Questo momento è arrivato, dopo un campionato nel quale – per dirla alla Alice Cooper – “Lines form from the ups and downs”. Di rughe ce ne sono state tante nel mondo Uyba: per la sofferenza, la fatica, gli imprevisti, le critiche e per il dover aspettare a parlare e replicare. Ma di rughe ce ne sono state anche altre: per le lacrime di gioia, per le emozioni vere e per i sorrisi quasi liberatori post Treviglio. Da qui vogliamo partire per dare i voti a tutto l’universo Uyba, nessuno escluso: oggi inizieremo dalle giocatrici e dallo staff tecnico e medico.

Le pagelle della squadra

Benedetta Sartori 8: La giocatrice più costante della stagione, anche nella crescita (non a caso vincitrice del “premio critica” della stampa). Un diamante che si sta sgrezzando ogni giorno che passa, un punto fermo della prossima Uyba.

Rebecca Piva 8: Una crescita esponenziale per quello che è il talento con più potenziale (fisico e tecnico) di questa Uyba. Gioca nel ruolo più scoperto a livello di nazionale: prima del ritorno a Busto, chissà che non passi sotto la Torre Eiffel…

Martina Bracchi 7.5: Arrivata a fari spentissimi come ultima delle riserve, in pochi mesi, si guadagna sul campo i galloni di terminale offensivo con grande garra, tanta elevazione, tanta duttilità (opposto e banda) e soprattutto tanti punti. E’ senza dubbio la rivelazione della stagione, meritandosi il premio degli ADF. Ora l’aspetta un’estate in azzurro, in cui dovrà essere brava – per la sua carriera che è solo all’inizio – a stare con i piedi ben piantati per terra.

Giuditta Lualdi 7.5: Se ci fosse un premio in stile americano per la Most Improved Player se lo meriterebbe alla grande. Con la testa e il cuore colma tutte le sue lacune e mette in scena una stagione da capitana vera: presente e lucida anche nei momenti di difficoltà, sia dentro che fuori dal campo.

Jennifer Boldini 7: Spesso deve aggiustare una ricezione ballerina, ma sfrutta bene il grande fisico e la buona mano. Dominante (anche a muro) nel match più importante dell’anno con Bergamo. Niente male per la sua prima stagione in A1.

Giorgia Zannoni 7: Spesso si è trovata a difendere da sola e raramente è andata in affanno. E’ stata la giovane chioccia di un gruppo di ragazze che, grazie ai suoi esempi, sono diventate grande. Dopo tre anni in biancorosso è arrivata ai saluti: arrivederci e grazie di tutto Giorgia, farfalla una volta, farfalla per sempre.

Federica Carletti 6.5: Una stagione davvero con alti e bassi, ma con lei in campo la squadra ha più equilibrio e pare più a suo agio. E nella partita più decisiva della stagione, quella con Bergamo, Fede non delude.

Katerina Valkova 6: Sfruttata soprattutto in battuta (che ace a Treviglio!) e nelle rotazioni per invertire la diagonale. Sa stare al suo posto e non sfigura, quando chiamata all’opera.

Dominika Giuliani 5.5: Troppo poco spazio per lei, ma se tre allenatori la pensano allo stesso modo… qualcosa vorrà pur dire. Il fisico c’è, serve un click sul piano caratteriale

Dominika Sobolska 5.5: Partita benissimo, presto infortunata, è poi sparita dai radar, complice la crescita di Sartori e la consistenza di Lualdi.

Giorgia Frosini 5.5: Doveva essere l’opposto titolare, ma in campo solo a piccoli tratti è riuscita ad esprimere quella crescita che sarebbe stato lecito aspettarsi. La fisicità c’è, le potenzialità pure: forse occorre solo aspettare la sua esplosione.

Skylar Fields 5: Poche luci (13 punti con Novara) e molte ombre (Cuneo e Chieri soprattutto).

Rojas, Simin Wang, T’ara Ceasar, Fini sv: per motivi diversi si vedono poco o niente.

Le pagelle dello staff

Julio Velasco n.g.: Sul tecnico c’è poco da dire: alla fine il suo progetto Full Blooded Italian ha portato alla salvezza con due giornate d’anticipo. Ma il voto resta però non giudicabile: non giudicabile come il suo comportamento davvero deludente, aldilà delle clausole (“ci sono uomini di parola e uomini di parole” – reciterà uno striscione). Un giorno potremo dire di aver conosciuto il Maestro, tralasceremo i dettagli e sarà tutto più bello. Che almeno porti qualche farfalla alle Olimpiadi…

Juan Manuel Cichello 6.5: Alla fine il vero allenatore è stato lui: da maggio a settembre ha guidato la nave in attesa dell’avvento di Julio. Da dicembre, una volta rimasto head coach, è stato protagonista della grande rimonta che ad un certo punto ha fatto sognare pure i playoff. Alla fine ha pagato per tutti, come sempre accade con gli allenatori, ma anche il suo allontanamento è servito a dare la scossa al gruppo.

Enrico Barbolini 6: Sul curriculum resterà sempre l’esordio vittorioso da head coach alla Uyba nello scontro salvezza con Bergamo, celebrato con la giustificata modestia di chi sa dare merito solo alla squadra. Serve aggiungere altro?

Staff tecnico 7: Ecco i nomi (Filippo Lualdi, Roberto Menegolo, Alessandro Rondanini, Ilaria Rossetti, Claudia Barigelli e Alessandro Mattiroli) di chi ha avuto magari poca visibilità, ma tantissima utilità.

Staff medico 7: Idem come sopra (Marco Coerezza, Massimo Besnati, Gianluca Castiglioni, Andrea Sambruni).

Uyba pagelle Bracchi Lualdi – MALPENSA 24