Uyba, Musso coach da Champions: “Serve un’altra impresa”

BUSTO ARSIZIO – La Unet e-work Busto Arsizio è proiettata verso il return match di Champions League che la vedrà chiamata a difendere il preziosissmo e assolutamente non scontato successo al tie-break conquistato a Istanbul nella tana del Vakif di coach Guidetti. La partita si giocherà alla e-work Arena mercoledì 24 marzo alle ore 18.00: le farfalle di patron Pirola per accedere alla finalissima di Ver0na del 1 maggio dovranno vincere con qualsiasi risultato; in caso di vittoria turca al tie-break ci sarà l’esame di riparazione al Golden Set; se il Vakif vincerà 0-3 o 1-3 passerà il turno. A pochi giorni dallo show down della Bombonera di viale Gabardi, abbiamo sentito – in collaborazione con gli amici di Bustoweb Tv –  Marco Musso (foto CEV), il condottiero della compagine bustocca capace in questo 2021 di sovvertire già molti pronostici.

Marco Musso e l’avventura da head coach

Quando ho iniziato questa avventura mi sono detto che a questa squadra mancava un’identità: non si capiva nemmeno lo starting six. Bisognava affrontare le partite nel modo corretto e semmai cercare soluzioni in caso di difficoltà: la mia idea era quella di rimettere ordine alle cose. Il lavoro psicologico è stato basilare, dando fiducia alle singole, partendo sempre dall’assunto che senza lavoro in palestra e certezze tecniche si fa poca strada. Dopo il Covid, tra Natale e gennaio abbiamo ripreso un discorso di pallavolo importante: la squadra è ottima, le ragazze si sono supportate anche da sole, ma vincere aiuta a vincere. Prima di pensare di competere con le grandi, dovevamo essere consapevoli di battere le cosi dette piccole: giocare tanto ci  ha aiutato perché così non abbiamo mai staccato la testa.

Musso, Pirola e la Uyba

Era molto tempo che avevo voglia di mettermi in gioco come head coach. Molte volte Giuseppe (Pirola, ndr) mi ha manifestato, anche in privato, la sua idea di vedermi primo allenatore a Busto: io ho sempre sperato che prima o poi sarebbe successo. In passato avevo avuto richieste per cambiare, ma sono sempre voluto restare alla Uyba per giocarmi qui la prima occasione da head coach. Quando sono arrivato avevamo tutti tante cose da dimostrare e vedevo la possibilità di fare meglio. Abbiamo lavorato tanto, con collaboratori di altissimo livello: lo staff non si è disunito, anzi abbiamo fatto un lavoro pazzesco. La forza è arrivata anche dalla società, ma la differenza la fa sempre il campo.

Musso, Parisi e…

Ho avuto alcuni grandi maestri, ma quello che ho assorbito da Parisi è stato fondamentale. Tra Busto, Chieri e le nazionali, Carlo è stato il mio mentore dal punto di vista pallavolistico, ma soprattutto sul gestire la vita di allenatore. Io prendo da tutti i grandi con cui ho collaborato, poi ci aggiungo del mio e faccio di testa mia. So che scatenerò uno tsunami, ma anche con Lavarini ho creato un feeling pazzesco in solo quattro mesi.

Musso e l’impresa di Istanbul

Siamo sorpresi di questa nostra impresa, soprattutto guardando da dove questa avventura è iniziata: ossia cercando di cambiare l’inerzia di una stagione che sembrava destinata ad un epilogo deprimente. Però sapevamo benissimo che questa squadra aveva un potenziale altissimo ma per arrivare sin qui, oltre alle nostre prestazioni, servivano un serie di coincidenze e risultati che si incastrass alla perfezione.

Musso e il return match

Non voglio pormi limiti: la partita di Istanbul ci ha dimostrato che mai nulla è scontato, nemmeno quando perdi 2-0. Mercoledì a Busto arriva una squadra che a differenza nostra ha giocato centomila volte queste partite. Il Vakif verrà qui per vincere, ha tutte le carte in regola per farlo e non si tirerà indietro. Io penso che l’unica arma che si ha per mettere in difficoltà squadre di questo livello è la battuta, il resto è tutto una conseguenza. Se attacchi di quel livello hanno la possibilità di giocare con la palla in mano alla lunga non ci sono possibilità di fare scelte o leggere il gioco avversario. Per giocare con loro non puoi prescindere da un livello di battuta altissimo. All’andata con la palla staccata le loro attaccanti hanno fatto fatica; a Busto proveremo a fare lo stesso: ricevere meglio che possiamo e metterle in difficoltà a servizio.

Musso e i tifosi

Il pubblico è fondamentale per lo sport ed è un valore aggiunto. Purtroppo ci siamo dovuti adattare e abituare: la e-work Arena vuota fa uno strano effetto, è stato sempre d’aiuto alla squadra e lo sarebbe stato anche questa volta. Il nostro tifo ci manca.

Gli highlights dell’intervista

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