Galimberti: «Negozi danneggiati dalla zona rossa. Sosteniamo la class action»

coronavirus negozi chiusi cassano

VARESE – «Penso che una prima azione concreta possa essere una class action per tutelare e risarcire aziende, commercianti, famiglie e studenti che hanno subito ulteriori danni da questa confusione tra zona rossa che invece doveva essere arancione».

Confusione inaccettabile

Lo scrive il sindaco di Varese Davide Galimberti sulla sua pagina Facebook aggiungendo che il Comune da lui guidato sosterrà «in prima linea» una «iniziativa contro i responsabili di questo errore (…) dopo averne parlato con tutte le associazioni di categoria e dei consumatori. La stessa posizione è stata assunta dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori. «Questa notte non sono riuscito a dormire, sono sincero. – aggiunge Galimberti – E penso che come me tanti commercianti, genitori, imprenditori. Le imbarazzanti notizie che si susseguono da ieri sul tema dei conteggi dei positivi nella nostra Regione sono un colpo durissimo, perché denotano principalmente una confusione che dopo un anno di pandemia non e’ piu’ accettabile. Chi governa ha un compito difficile, difficilissimo. Però per questa situazione, davvero, – conclude Galimberti – non ci sono scusanti soprattutto perche’ si cerca di scaricarle su altri».

Galimberti fa campagna elettorale

«Galimberti pensa alla campagna elettorale invece di occuparsi dei problemi reali dei varesini che scaturiscono dall’incapacità della sua Giunta. Indica il referendum sul suo stipendio che aveva promesso in campagna elettorale, in modo che siano i cittadini a decidere quando deve guadagnare». Replica Emenuele Monti, consigliere regionale del Carroccio. «Galimberti – aggiunge Monti – si occupi dei numerosi problemi della città, scaturiti dall’incapacità della sua Giunta, piuttosto che attaccare a vanvera Regione Lombardia. Cerca di strumentalizzare la questione della zona rossa in maniera disdicevole e a scopo meramente elettorale. In primo luogo, è bene ricordare che la Lombardia è stata la prima che, quando il Governo ha cambiato il metodo di calcolo dell’indice Rt, ha denunciato il fatto che fosse un sistema poco affidabile. In più, questo metodo non è mai stato trasparentemente condiviso con le Regioni, tant’è che è servito il ricorso al Tar di Regione Lombardia per palesare il fatto che veniva preso in considerazione anche un indicatore molto poco coerente con l’andamento epidemiologico e che condizionava in maniera sostanziale l’Rt».

E’ il Governo ad essere incapace

«È l’ennesima dimostrazione – aggiunge – dell’incapacità di gestione della pandemia da parte del Governo, dello stesso colore della maggioranza di Varese. Non è riuscito a garantire ristori adeguati al commercio e ha messo limitazioni assurde a bar e ristoranti quando, come dimostrano autorevoli studi scientifici come quello del San Raffaele e dell’Università di Pavia, solo lo 0,2% dei contagi avviene nell’ambito della ristorazione. Fa ridere quindi questo atteggiamento di Galimberti che rispediamo al mittente. Chiediamo al Sindaco – conclude – di indire il referendum sul suo stipendio, come aveva solennemente annunciato in campagna elettorale ormai cinque anni fa. Preso atto dell’esito di questa consultazione referendaria, devolva in beneficienza la differenza tra i soldi percepiti fino ad ora e quanto la popolazione deciderà essere la cifra consona per il suo trattamento economico».

Azione dice no

«Caro Sindaco, Azione non crede sia opportuno, a maggior ragione in questa fase complessa della nostra vita, che le istituzioni si contrappongano anche e soprattutto giudiziariamente – la presa di posizione del gruppo di Azione di Varese – la gente aspetta iniziative, proposte e soluzioni. La gente è stanca: stanca di questa imprevedibile situazione, stanca dei continui e spesso inspiegabili litigi tra le forze politiche, stanca di annunci a cui non seguono azioni per metterli in atto. È ora di voltare pagina; rischiamo di essere pedanti ma lo ribadiamo ancora con sempre più forza: uniamo idee e progetti per il bene Comune. Ma, forse, questa non è la priorità di chi ci governa, anche a livello locale».

Il sindaco non è credibile

E sul caso interviene anche il coordinatore del comitato civico Varese Ideale Mattia Cavallini: «Galimberti paladino del commercio? Non è credibile e sbaglia pure il destinatario della protesta. Anche io questa notte non dormirò.  Pensare ad un Sindaco che durante questa pandemia ha fatto poco nulla per il commercio, come nei 4 anni precedenti e si scopre rivoluzionario da dietro una scrivania mi ha lasciato perplesso.  Sia chiaro, Varese ideale è sempre stata dalla parte del commercio e ben venga la class action ma verso il destinario corretto che è il Governo. È stato chiarito nella recente conferenza stampa del Presidente Fontana e della Vice Presidente Moratti che Regione ha comunicato i dati corretti ed il pasticcio è stato fatto a Roma»
«Il commercio è in ginocchio per responsabilità del governo sostenuto dal suo partito che sembra vivere su Marte come questa amministrazione, mentre le attività chiudono e le famiglie sono in difficoltà. Al posto di scendere in piazza con le categorie più colpite come hanno fatto i suoi colleghi di Gallarate e Busto Arsizio e battere i pugni nelle sedi opportune per far riaprire le attività e chiedere ristori veloci e dignitosi, manda lettere e partecipa a class action sbagliando il destinatario – conclude Cavallin – Ci sono state tante occasioni per dare un segnale ed il Sindaco era assente. Spero che questa volta il Sindaco dia risposte chiare e precise, risposte che sono mancate in questi anni.  In conclusione mi auguro che per questi ultimi mesi di mandato questa amministrazione torni sulla Terra e stia davvero al fianco del commercio che merita sicuramente un trattamento migliore e un’amministrazione all’altezza»

Ufficiale: la Lombardia torna zona arancione da domenica 24 gennaio

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