A Busto il confronto elettorale “anti-TikTok”. Scintille sul reddito di cittadinanza

BUSTO ARSIZIO – Quasi 300 persone nel giardino quadrato del Museo del Tessile per il primo confronto all’americana tra i candidati alle elezioni politiche del 25 settembre. Organizzato dai giovani di Politics Hub, ormai una presenza fissa nel calendario elettorale, con l’obiettivo dichiarato di dare in primis ai loro coetanei, la possibilità di informarsi con «un confronto tra idee anziché guardare dei video su TikTok». Perché, spiega il presidente dell’associazione Alessandro Lupi, «vogliamo dimostrare che i giovani e la politica si possono incontrare in un contesto diverso dai social».

Il cast

Giovani ed economia i due temi principali delle cinque domande per i quattro candidati chiamati sul palco, uno per ciascuna delle principali coalizioni che si sfideranno alle urne, tutti in corsa nel collegio plurinominale della Camera di Varese: per il centrodestra la vicesindaco Manuela Maffioli (Lega), per il centrosinistra il senatore uscente Roberto Rampi (Pd), per il MoVimento 5 Stelle il viceministro dello sviluppo economico Alessandra Todde e per il Terzo Polo Azione-Italia viva la deputata uscente Maria Chiara Gadda. Una selezione dei partecipanti che ha provocato critiche da parte di Fratelli d’Italia, esclusi dal confronto e assenti. In prima fila l’unica figura istituzionale è quella del consigliere regionale Samuele Astuti (Pd), oltre all’assessore bustocco Giorgio Mariani (Lega).

Il dibattito

Il dibattito, come da consuetudine di Politics Hub, vola alto, cercando la concretezza dei temi e dei programmi, piuttosto che lo scontro da talk show di prima serata. E alla fine vince ancora una volta il fair play tra i candidati. Il primo argomento di dibattito è il caro energia, emergenza più che mai attuale sollecitata in video dal presidente dell’Unione degli Industriali di Varese Roberto Grassi. Tutti d’accordo, pur con sfumature diverse, sulla necessità di un intervento per tamponare i rincari, anche se il dem Rampi fa notare che «lo scudo doveva essere Draghi, con un Governo con pieni poteri», che però è caduto. Ma qui Maffioli gli fa cenno col capo di guardare alla sua sinistra, dove c’è la candidata pentastellata.

RdC divisivo

Ciascun candidato ha la sua claque, e a sorpresa quella che si fa più sentire, stando all’applausometro, è quella dei Cinque Stelle. È infatti Alessandra Todde la prima a far scattare il battimani dal pubblico quando difende il reddito di cittadinanza: «Un Paese che non sostiene i poveri non è dignitoso. È una misura che ha salvato un milione di persone dalla povertà durante la pandemia, ed è narrativa dire che non si trovano più lavoratori stagionali, visto che quest’anno sono cresciuti del 60% rispetto al 2018-2019». Le poche vere scintille della serata si registrano proprio su questo argomento. Con Maria Chiara Gadda che replica a Todde affermando che «è sbagliato contrapporre tra bianco e nero chi è a favore della povertà e chi è contro. Il sistema va modificato». E Manuela Maffioli ci torna per sostenere che «lo strumento del reddito di cittadinanza forse è un po’ sfuggito di mano. Sono soldi di tutti, che sono finiti anche nelle tasche di soggetti che non ne avevano diritto». Subito rintuzzata da Todde, mentre tra i sostenitori di Lega e 5 Stelle nelle prime file vola qualche insulto: Gli abusi vanno puniti ma quelle sul RdC rappresentano lo 0,8% delle frodi. E su innovazione, startup, aiuti alle nuove imprese e all’imprenditoria femminile ci parlano i nostri provvedimenti: su questo non accettiamo lezioni da nessuno». Poi è Rampi a ricordare che «fu il governo Lega-5Stelle a creare il reddito di cittadinanza come lo conosciamo. Il problema sono le politiche attive del lavoro». Ma alla fine applausi per tutti (ma soprattutto per gli organizzatori) e una foto di gruppo tra i candidati e i giovani di Politics Hub a riaffermare la bellezza del confronto civile. Prossimo confronto a Busto la sera di giovedì 15 settembre ai Molini Marzoli, stavolta con la regia dell’associazione PoliticaMente.

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