BUSTO ARSIZIO – L’anno scorso tutta la politica bustocca festeggiava la promozione della pallanuoto cittadina, maschile e femminile; quest’anno lo scenario è ben diverso…
Dopo la retrocessione della Pro Patria Ginnastica, su cui ha pesato la carenza di strutture (leggasi PalaGinnastica), Busto Città Europea dello Sport 2023 deve incassare un’altra amara retrocessione.
I ragazzi di Busto retrocessi in C
La Busto Pallanuoto, sconfitta a Vicenza nella penultima giornata, ha dovuto arrendersi anche alla matematica: i ragazzi di Luca Polacchi, pur lottando per tutta la stagione, non sono riusciti ad evitare l’ultimo posto in serie B che significa retrocessione in C.
Rimpianti: dal maschile al femminile
Un vero peccato perché se questa realtà – oggi legata alla passione di Renault Paglini – fosse stata magari supportata anche dalla città e della sua imprenditoria (e parliamo di cifre ridicole rispetto al calcio) forse oggi Busto – la sesta città della Lombardia, con una piscina invidiata da tanti – avrebbe ancora una squadre in serie cadetta.
Un concetto (la famosa regia…) che possiamo riportare al femminile, dove la squadra di Andrea Crespi nelle prossime settimane si giocherà a playout la permanenza in serie A2 (andata ad Anzio, ritorno il 21 a Busto contro i Castelli Romani): una categoria prestigiosa che, con un piccolissimo supporto (tale da garantire l’ingaggio di un portiere), sarebbe già potuta essere messa in cassaforte.
L’ultimo saluto alla Manara
Ritornando al maschile, sabato prossimo, alla Piscina Manara (ingresso gratuito), si consumerà l’ultimo atto del campionato: i ragazzi di Polacchi – che hanno sempre dato il massimo in allenamento, senza mai mollare di un centimetro nemmeno quando la prima vittoria sembrava che non arrivasse mai – meritano di essere salutati e ringraziati per averci provato sino all’ultimo.
Sarebbe bello rivedere sugli spalti della Manara gli stessi politici che, solo un fa, applaudivano giustamente e orgogliosamente i draghetti (che nel frattempo sono diventati giaguari).