Busto, consegnati 520 buoni del sostegno alimentare. Spendibili in 17 esercizi

BUSTO ARSIZIO – I buoni spesa del Comune di Busto per l’emergenza alimentare sono già arrivati a 520 famiglie in difficoltà. Presto se ne aggiungeranno altre, visto che sulle 1000 domande circa che sono pervenute in Comune diverse risultavano incomplete e da integrare con ulteriore documentazione. I beneficiari potranno spendere i buoni (elettronici oppure cartacei) direttamente negli esercizi commerciali convenzionati con la piattaforma Pellegrini, l’azienda leader dei buoni pasto che ha messo a disposizione la sua esperienza per la gestione degli aiuti garantiti grazie ai 443mila euro che il governo ha assegnato al Comune di Busto Arsizio nell’ambito dei 400 milioni stanziati per il sostegno alimentare ai tempi dell’emergenza Covid-19.

La prima tranche di consegne

Ha preso il via ieri, venerdì 17 aprile, l’invio dei buoni spesa destinati alle famiglie in difficoltà a causa dell’epidemia: per il momento 520 nuclei familiari, per un totale di circa 1.500 persone, hanno ricevuto un aiuto per fare acquisti di generi alimentari nei punti vendita che hanno aderito alla piattaforma Pellegrini, scelta dall’amministrazione perché garantisce l’emissione di buoni non contraffabili anche in formato elettronico. Nei prossimi giorni gli uffici continueranno la valutazione delle richieste (un migliaio quelle pervenute complessivamente) non ancora prese in considerazione o arrivate incomplete. Sul sito internet della Città di Busto Arsizio si può consultare l’elenco dei punti vendita che hanno aderito all’iniziativa e che accetteranno i buoni spesa. Conviene consultarlo, per evitare brutte sorprese alla cassa, come già successo in altre città. A Busto sono in tutto 17, tra supermercati e negozi di generi alimentari, gli esercizi convenzionati: sono state espressamente escluse le attività che fanno “delivery” di cibo pronto, come i ristoranti, in base al principio che chi fa fatica ad acquistare il cibo difficilmente si farà portare un piatto pronto a domicilio.

«Altri negozi aderiscano»

L’elenco potrà ampliarsi se ci sarà la disponibilità di altre attività a convenzionarsi. «Ringrazio i punti vendita, sia della Grande Distribuzione sia del commercio al dettaglio, che hanno aderito alla nostra iniziativa, accettando i buoni alimentari – afferma la vicesindaco e assessore allo Sviluppo del territorio Manuela Maffioli – è un segnale importante di partecipazione a un’azione particolarmente significativa, a supporto dei nuclei familiari della nostra città che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza imposta dal virus. Auspico e confido che altri aderiranno, per facilitare dal punto di vista logistico la spesa di questi nostri concittadini. Il settore del commercio sta dimostrando grande generosità: sono numerosi i punti vendita che donano derrate alimentari o attivano la “spesa sospesa”: a tutti loro e a coloro che, potendo, applicheranno uno sconto ai clienti che utilizzeranno i nostri buoni spesa, va il mio ulteriore, enorme grazie».

«Tuteliamo le famiglie»

«Lo scopo di questo provvedimento era quello di venire in soccorso delle famiglie che si sono trovate ad affrontare una improvvisa perdita di liquidità dovuta alla emergenza Covid 19 – osserva l’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini – tra le motivazioni previste vi erano sia la cessazione di rapporti di lavoro, soprattutto a tempo determinato, che la mancata attività da parte dei lavoratori autonomi o di lavoratori saltuari. Di fronte a questa indicazione, la scelta dell’amministrazione bustocca è stata quella di tutelare il più possibile le famiglie che hanno maggiore necessità di ottenere il buono, non determinando immediatamente importi predefiniti, per valutare complessivamente il numero delle domande ed evitare che la distribuzione in ordine cronologico (come avvenuto in altre città) penalizzasse gli ultimi arrivati».

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