BUSTO ARSIZIO – Non solo Accam, anche il caso Coop divide la sinistra a Busto. È gara a chi chiede per primo le dimissioni del sindaco Emanuele Antonelli. Il Movimento Cinque Stelle fa un passo in più e vuole portare il caso in aula consiliare: «Come abbiamo già fatto in passato, chiediamo che il sindaco faccia un passo indietro, e chiediamo che i dirigenti coinvolti siano rimossi dai loro incarichi subito. Siamo pronti a portare una mozione di sfiducia in consiglio comunale e chiediamo a tutte le forze politiche che credono nella legalità e nella trasparenza di aiutarci in questa azione».
Derby a sinistra
Il primo ad attaccare Antonelli, dopo la rivelazione del “Corriere della Sera” sul caso Coop, era stato il candidato sindaco del PD Maurizio Maggioni. Seguito dal suo partito, che con il segretario Paolo Pedotti ha sostenuto la richiesta di dimissioni – «riteniamo venuta meno la nostra fiducia verso il sindaco» – chiedendo «un urgente chiarimento nell’interesse di tutti i cittadini». La presa di posizione del PD però ha suscitato le rimostranze del Movimento Cinque Stelle. «Chissà perché però – fa notare Claudia Cerini, consigliere pentastellata – quando l’anno scorso chiedemmo ai consiglieri PD di appoggiare una mozione di sfiducia al sindaco, dopo i gravi fatti della Mensa dei poveri che coinvolsero amministratori legati al centrodestra, ci risposero che non lo ritenevano opportuno».
Mozione di sfiducia
Ora l’idea della mozione di sfiducia viene di nuovo sventolata dai Cinque Stelle, che “chiamano” ancora una volta il PD, che è il principale gruppo di opposizione: «Siamo disponibili a decidere insieme qualunque azione di contrasto anche in sede di consiglio, non abdicheremo al nostro ruolo di opposizione con un “non voto”» sostengono i pentastellati, con un riferimento neanche troppo velato alla non partecipazione al voto scelta dal PD sull’atto di indirizzo Accam. Per quanto riguarda il caso Coop, i “grillini” attaccano sulle «pesantissime intercettazioni» che «dimostrano un legame ben chiaro tra il sindaco Antonelli e il “Mullah” Nino Caianiello».
«Maggioranza omertosa»
M5S attacca però anche i politici di maggioranza, denunciandone l’«atteggiamento omertoso: nessuno che si dissoci o prenda le distanze da questi comportamenti, a parte l’avvocato Cornacchia del quale condividiamo la richiesta che il Comune si tuteli e ci tuteli, come cittadini». Nel mirino anche la Lega che, «primo partito della città, si è piegata alla volontà del sindaco per salvare ancora una volta Accam». In sintesi, per i Cinque Stelle «questo sindaco e i suoi amministratori sono uno schiaffo in faccia per una città come Busto Arsizio e i suoi cittadini, onesti e lavoratori».