Ferrovia T2-Gallarate, Cardano striglia il Parco: «Lasciati con le spalle scoperte»

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CARDANO AL CAMPO – «Chi doveva garantire più salvaguardia, ci ha lasciato con le spalle scoperte», ha detto l’assessore all’Urbanistica, Vito Rosiello. «Ha un atteggiamento da grande con i piccoli, ma spesso è lui piccolo con i grandi», ha aggiunto Giacomo Iametti (Progetto Cardano). Cardano al Campo non nasconde di avere il dente avvelenato nei confronti del Parco del Ticino, dopo che il Tar ha respinto il ricorso presentato insieme a Casorate Sempione per fermare il progetto ferroviario Malpensa-Gallarate. Proprio il Parco, si sa, ha avuto un ruolo non marginale, accettando quei 3,4 milioni di euro di compensazioni ambientali che hanno contribuito a rendere «improcedibile» l’opposizione dei Comuni.

Ferrovia e Masterplan

Un punto della situazione, quello fatto ieri, 18 marzo, in Commissione Malpensa a Cardano. Rosiello ha riassunto gli ultimi sviluppi sui temi più caldi legati all’aeroporto: la sentenza del Tar per la ferrovia, appunto, e i recenti incontri del Cuv con Regione Lombardia per discutere il Masterplan. In entrambi i casi, l’attenzione ricade «sulla salvaguardia dell’ambiente, ma soprattutto sulla salute dei cittadini. Anche da un punto di vista dell’inquinamento atmosferico e acustico, oltre che del degrado e della viabilità», ha ricordato l’assessore. E questo perché «Malpensa non va pensata solo all’interno del sedime aeroportuale, ma in relazione a tutto ciò che c’è intorno». E confermando, come spesso ribadito, che l’obiettivo principale resta arrivare a un equilibrio tra sviluppo e tutela.

Il ruolo del Parco

Vero è che il passo indietro del Parco sulla questione ferrovia Gallarate-Malpensa ha influito: «Accettare le compensazioni andava prima verificato con le amministrazioni comunali», ha sottolineato. «Ci siamo trovato all’improvviso con una decisione già presa». Di certo, a farne più le spese sarà Casorate. Mentre Cardano viene coinvolta in maniera ridotta: «Ma non vogliamo concentrarci solo sui nostri confini, ci interessa tutto l’intorno aeroportuale: tutto ciò che può essere difeso per un futuro migliore di figli e nipoti». Ecco perché ora, il prossimo passo sarà «vigilare su dove si investirà con le compensazioni ambientali». In questo senso, a fargli eco è stato Iametti: «Noi paghiamo il prezzo di uno sfregio nella nostra brughiera, le compensazioni devono restare qua e non altrove. Altrimenti non avrebbe senso». E ha aggiunto: «Mi auguro che non si tenti di mitigare in questo modo l’impatto dell’espansione della Cargo City: nulla contro Lonate e Ferno, però si parla di due partite diverse». Inoltre, Cardano fa parte dei Comuni all’interno del Parco del Ticino: «Ne siamo contenti, è un’area di pregio. Ma se poi l’ente dà un prezzo alla brughiera, pone anche dei vincoli e delle responsabilità maggiori ai cittadini. Che pagano lo scotto sia in termini economici che burocratici».

La viabilità

Una parentesi poi sul Masterplan. Soprattutto per la questione viabilità, uno dei punti che sembra portare Cuv e Regione verso un accordo. Proprio il tema viabilità è stato spesso uno dei più discussi a Cardano, con un focus sulla via Giovanni XXII e sulla superstrada 336, l’arteria principale e spesso trafficata che porta all’aeroporto. Con il Masterplan, ora sono state presentate delle richieste imprescindibili dal Cuv. Nel merito della viabilità, sono incluse anche la variante alla Sp28 (tratto da Samarate, frazione Cascina Costa, alla zona industriale di Ferno) e la tangenziale ovest di Gallarate da Besnate (A8-A26) a Cardano al Campo (Ss336) nel tratto di Cardano.

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