Dal trionfo al disastro in un anno: la crisi del centrodestra di Fagnano in 12 tappe

fagnano più fagnano catelli

FAGNANO OLONA – Un anno vissuto sul filo del rasoio e di una crisi di nervi sempre pronta a esplodere all’interno di Più Fagnano. Perché a ben guardare la vittoria elettorale cristallina e di larghissima misura sugli avversari è stata forse l’unica gioia di un gruppo che nemmeno il Bostik riesce a tenere insieme. La crisi, seppur all’inizio non dichiarata e deflagrata ieri, venerdì 22 maggio, con le dimissioni di Elena Catelli, infatti, è iniziata a tempi di record: ovvero il giorno dopo l’esito delle elezioni.

1) Luna di miele nemmeno iniziata (maggio 2019)

Dalla vittoria elettorale alla nomina degli assessori sono passati pochissimi giorni. Ma la costruzione della giunta per Elena Catelli ha avuto la stessa difficoltà di una tappa alpina del Giro d’Italia. Il sindaco è passato sotto al traguardo, ma forse è proprio in quel momento che ha capito che non avrebbe sempre potuto contare sulla squadra. Già sfilacciata ai primi tornanti. Il segnale: i capataz di Forza Italia sono convocati a Varese dove li attendono i provinciali con Buscopan e Malox. I mal di pancia e i dolori allo stomaco sono già iniziati.

Una giunta e tanti retroscena: al Castello di Fagnano si apre l’era Catelli sindaco

2) Anche senza il senno di poi (maggio 2019)

Forse era già tutto scritto nelle carte della politica fagnanese. E forse non servivano nemmeno poteri divinatori per capire che Più Fagnano avrebbe vissuto un anno pericolosamente. Molte cose, infatti, non erano scritte. Erano scolpite nella pietra.

Fagnano, l’amazzone Elena Catelli decide e “stoppa” i colonnelli di Forza Italia

3) La prima delibera non si scorda mai (giugno 2019)

Dopo nemmeno due settimane da sindaco arriva la prima delibera “vera” della giunta Catelli: via la zona pedonale in via Patrioti. Scelta che rimane nei ricordi molti per diversi motivi: 1) è stato il primo (e forse unico) punto del programma elettorale realizzato; 2) il nome sbagliato della via di riferimento nella delibera 3) per una foto del segretario cittadino del Partito democratico con i cartelli rimossi in mano postata su Facebook; 4) in un anno di governo è tra le poche cose realizzate insieme all’acquisto dei pinguini di raffreddamento, all’apertura (con relativa marcia indietro) prolungata del cimitero e al progetto di recupero dell’elioterapica di fatto “bocciato” dalla sovrintendenza.

Fagnano, la giunta Catelli parte in quarta: cancellata la zona pedonale in via Patrioti

4) Torretta maledetta (luglio 2019)

Fausto Bossi l’ha combinata bella e grossa. L’assessore (con ancora le deleghe alla Cultura) porta 50 fagnanesi sulla torretta del Castello per una visita culturale. Peccato che quella parte del Castello sia inagibile. In più spunta il mistero delle chiavi del Castello. Grane che costano metà assessorato al segretario della Lega, il quale lascia le deleghe alla Cultura.

Fagnano, il consiglio chiarirà il mistero della chiave e il futuro dell’assessore

5) Il pasticcio delle nomine di Geasc (luglio 2019)

La nomina alla presidenza di Geasc di Angelo Saporiti, dopo appena un mese, viene giudicata inconferibile. A segnalare l’errore è stata proprio colei che l’ha nominato, ovvero il sindaco Catelli. Risultato: la presidenza passa, dopo un po’ di cinema, a un altro forzista, Luciano Almasio. Un pasticcio che potrebbe rivelare altre sorprese.

Fagnano, pasticcio sulla presidenza di Geasc. Saporiti si dimette: inconferibile

6) Tutto è un problema. Anche le benemerenze (ottobre 2019)

Anche le stanze più segrete del Castello non hanno segreti. E i nomi dei candidati al Fagnanino d’oro girano nell’aria, in paese e sui giornali. Regolamento infranto e polemiche a raffica che fanno sbandare la maggioranza. Le benemerenze, ovunque sono  un momento di condivisione. Tranne che a Fagnano: qui rappresentano l’ennesima occasione per la maggioranza di andare in apnea.

Baroffio: «Infranto il segreto sui nomi. Stop alla consegna delle benemerenze»

7) Rimpasto a lenta lievitazione (novembre 2019)

Se ne parlava già da qualche settimana, ma è nel consiglio del 7 novembre 2019 che Elena Catelli sdogana il rimpasto di giunta. Rispetto al quale le posizioni erano già chiare: la sindaca puntava sugli esterni e di accordi pre elettorali non ne voleva sentire nemmeno parlare.

Il sindaco Catelli sdogana il rimpasto a Fagnano: «In giunta ora si cambia»

8) Panettone indigesto (dicembre 2019)

Il 19 dicembre 2019 è il giorno del voto contrario al Dup di Giacomo Navarra. L’unico consigliere di Forza Italia a esprimere voto contrario sembra a quel punto isolato. Il sindaco Catelli rincara la dose e lo considera fuori dalla maggioranza. Una mossa che ribalta la realtà: la truppa azzurra rinserra le fila e il colonnello, nominato coordinatore locale dal provinciale, torna in sella con tanto di mostrine lustrate. Il primo cittadino è salvo, ma non è fuori pericolo.

Fagnano, cinema in consiglio: Forza Italia grazia il sindaco e si prepara a chiedere il conto

9) Il genio guastatore (dicembre 2019)

A quattro giorni dal Natale 2019, a rendere l’atmosfera poco consona alla Natività ci pensa il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Fabio Pigni, il quale in tutta serenità affida a Facebook queste parole: «Forza Italia è game over. A Fagnano la maggioranza non è spaccata. E’ solo una parte di essa che annaspa in un mare di …». Un commento che scatena l’ennesimo putiferio in Più Fagnano, con Forza Italia che di certo non invia a Pigni doni da mettere sotto l’albero.

Fagnano, Pigni (Fratelli d’Italia): «Forza Italia è game over e annaspa nella…»

10) Farè come Bartali: “Gli è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”

Con il Covid anche le tensioni in Più Fagnano sono andate (si fa per dire, perché sulle mascherine non è mancato il cinema) in quarantena anche le tensioni. Riesplose puntuali alla prima commissione “live” dopo due mesi di lockdown. E durante la quale, il presidente della commissione urbanistica Marco Farè ha (non troppo) velatamente criticato l’impostazione amministrativa della maggioranza, denunciando in soldoni la mancanza di una visione più ampia sul paese, sui progetti e sulla conduzione degli assessorati. Risultato: un giorno di litigi, dimissioni di Farè e uscita dalla chat di maggioranza del sindaco.

Fagnano, Marco Farè si dimette e il sindaco esce dalla maggioranza. In chat

11) Si dimettono Moltrasi e Bossi (maggio 2020)

Il clima al Castello si fa rovente. E’ l’inizio della fine: si dimette l’assessore ai Lavori pubblici di Forza Italia Gabriele Moltrasi, che precede di qualche giorno l’assessore leghista Fausto Bossi. I due esponenti di Fratelli d’Italia, per marcare ancor di più le distanze da Forza Italia, danno vita a un gruppo consiliare autonomo e ribadiscono piena fiducia al sindaco Catelli.

Scintille al Castello di Fagnano: Moltrasi cala le dimissioni e FdI fa gruppo a sè

12) Rosa… con tante spine (maggio 2020)

E siamo a ieri, venerdì 22 maggio, quando in mattinata (senza che nessuno ancora lo intuisce) iniziano a scorrere i titoli di coda. Di un cinema durato 12 mesi e nel quale Gigi Rosa merita l’Oscar del miglior attore non protagonista: nominato prima di mezzogiorno con una mossa a sorpresa dal sindaco Elena Catelli, che spacca così quel che rimane della Lega a Fagnano, l’ex sindaco di Busto rimane senza condottiero prima di cena, quando la sua madrina rassegna rassegnata le dimissioni. Resta però un punto fermo: la voglia del provinciale della Lega di fare ordine sul Carroccio fagnanese: Matteo Bianchi nomina Paola Reguzzoni commissario della sezione locale, che non è più Lega Nord, ma non è ancora Lega Salvini Premier.

Paola Reguzzoni commissario della Lega a Fagnano. Catelli punta su Gigi Rosa

Giunta Catelli vol. 1: titoli di coda (maggio 2019)

Compleanno amaro per Più Fagnano che festeggerà il primo anno di amministrazione proprio tra pochi giorni. E con un sindaco dimissionario, due assessori che hanno lasciato le deleghe e uno nuovo (a Fagnano) di pacca appena nominato e che non ha potuto nemmeno dire “Buongiorno mi presento”. E con una torta che al posto della candelina avrà al centro un cero votivo, poiché ora, per rimettere insieme i cocci e lasciar da parte gli insulti, davvero ci vorrà un miracolo.

Fagnano è caos, Catelli si dimette: «Cado per una persona. Clima insostenibile»

trionfo disastro centrodestra fagnano – MALPENSA24