Elezioni provinciali: Lega e Fratelli d’Italia insieme? Sul Carroccio c’è chi dice no

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VARESE – La prima notizia è che le elezioni provinciali, già spostate a marzo di quest’anno, potrebbero slittare dopo l’estate. Forse addirittura dopo le amministrative, che si dovrebbero tenere la prossima primavera. Condizionale d’obbligo, poiché da qualche tempo ha iniziato a circolare la voce che anche la chiamata alle urne per le comunali potrebbe arrivare dopo l’estate. Un’incertezza di date che non aiuta a pianificare le strategie. E che soprattutto rischia di esasperare mal di pancia e frizioni, soprattutto nel centrodestra, e che, più il tempo passa e sempre meno possono venire derubricate a “isolate situazioni locali”.

La Provincia, già prima del Covid, si prefigurava come il campo di battaglia politica sul quale ridisegnare gli equilibri politici. Sia tra i diversi schieramenti (centrodestra, centrosinistra e civici) sia all’interno delle stesse coalizioni. Il virus ha cambiato tutto. Tranne il fatto che ancor oggi le elezioni per il rinnovo del consiglio a Villa Recalcati (e i movimenti preparatori) rappresentano il termometro politico.

Fratelli coltelli… con la Lega

In linea di massima lo schema sul tavolo è quello delineato e firmato dai segretari provinciali del centrodestra in una pizzeria a Milano a metà ottobre. Nel senso che se fosse per Matteo Bianchi (Lega), Andrea Pellicini (Fratelli d’Italia); Giuseppe Taldone (Forza Italia) e Raffaele Cattaneo (Noi con l’Italia) la quadra sarebbe già in cassaforte. Nel senso che il sostegno ad Antonelli è ormai dato per assodato, ma la tattica del listone che ha riportato il centrodestra alla guida della Provincia è stata spacchettata.

Però occorre dire che in questo momento ciò che la testa pensa non sempre riesce a trasmetterlo alla pancia. Che duole. Tanto che l’ipotesi di imbastire una lista unitaria tra Lega e Fratelli d’Italia risulta indigesta a una parte (nemmeno troppo residuale) di leghisti. “Perché dobbiamo imbarcare esponenti di Fratelli d’Italia – si chiedono sul Carroccio- e pilotarli ad avere un posto in consiglio dopo quanto successo a Luino, Somma, Saronno e sta succedendo a Cislago e Castellanza?”. E ancora: “Se davvero credono di essere il primo partito del centrodestra lo dimostrino mettendo in campo una loro lista”. Tradotto: “Vediamo chi pesa di più”.

Prese di posizione che trova radici locali, ma condivisione di argomenti un po’ più ampia rispetto ai singoli Comuni dove tra leghisti e meloniani non corre buon sangue. E la lista inizia a essere lunga. Gallarate e Busto compresi.

“Mi manda il presidente”

L’altra metà del cuore del centrodestra è costituita dalla nascente lista di Forza Italia, Noi con l’Italia e (forse) i civici che fanno riferimento a Marco Magrini. In questa porzione di campo al momento si muove poco: i Civici stanno cercando di capire come rispondere alla lista “dei cugini” di centrosinistra, che “pesca” molto nelle valli del Nord del Varesotto e tiene ancora coperti alcuni nomi. Forza Italia, dopo aver “scaricato” Fratelli d’Italia alla Lega si sta riorganizzando sul territorio ricucendo anche vecchi strappi con esponenti di area moderati, che si erano allontanati dal partito e che ora potrebbero invece rientrare nell’orbita azzurra. Operazione che sta prendendo forma soprattutto a Busto.

Insomma, ad agitare (se così si può dire) un po’ le acque è l’operazione, ipotizzata in una riunione molto ristretta prima di Natale e tenuta sotto traccia, di mettere in squadra il sindaco di Olgiate Olona Gianni Montano. Operazione che ha un padrino il cui nome risponde al presidente Emanuele Antonelli. Che ha davvero qualcosa di eclatante visto che il sindaco di Busto ha una bandiera politica molto spostata a destra, mentre Montano guida a Olgiate una coalizione sbilanciata (al momento) verso il centrosinistra.

I ben informati confermano che la cosa non sarebbe dovuta trapelare e che a fare il nome del sindaco olgiatese sia stato proprio il primo cittadino bustocco. Qualcuno ha perfino ipotizzato che nello “schema Antonelli“, Montano dovrebbe fare ciò che ha fatto Marco Magrini due anni fa: calamitare il voto civico e diventare il punto di riferimento del presidente in consiglio. Operazione che non gli è esattamente riuscita con “l’uomo delle Valli”.

In campo anche Alfieri

Saranno anche elezioni di secondo livello, votazioni per soli addetti ai lavori, ma nessuno sposa lo spirito di De Coubertin. Perché il centrosinistra non ha alcuna intenzione di ricoprire il ruolo di semplice partecipante alla contesa. I dem vogliono vincere e riprendersi la Provincia. A partire dalla maggioranza in consiglio (per il presidente non si vota ndr). E la conferma che sia così arriva dai segnali e dalla indiscrezioni che si moltiplicano dietro le quinte. “Alessandro Alfieri in persona nelle scorse settimane ha contatto una serie di amministratori proprio in ottica provinciale. E se si muove lui è perché l’obiettivo è importante. Sarà una bella partita”, dicono nel Partito Democratico galvanizzato dopo il risultato delle ultime amministrative. “Tanto più – continuano – che la lista civica messa in pista da Del Torchio ha minato una serie di certezze nel mondo civico che ora non è detto stia ancora dall’altra parte”.

Azione e Italia viva: Che fare?

Sono giovani e, forse, cresceranno. Stanno lavorando sul territorio più che nei palazzi poiché essendo compagini anagraficamente giovani non possono contare su molti amministratori. Però, volgarmente parlando, sono sempre voti che alla fine cubano. Certo resta da capire come intendono muoversi, poiché in questo momento sia Azione sia Italia Viva non hanno una strategia condivisa a livello di partito sull’intero territorio provinciale. Basti pensare che a Varese stanno lavorando alla nascita di un terzo polo e non sosterranno (almeno al primo turno e se il progetto andrà in porto) Davide Galimberti; che a Saronno alle ultime elezioni hanno fatto corsa solitaria per poi puntellare la vittoria del centrosinistra; a Busto stanno muovendo ora i primi passi. E in Provincia vogliono un cambio di colore. Ma non hanno ancora la forza di imporre la loro scelta cromatica.

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