Francesco Speroni non molla: «A Busto voglio un candidato sindaco della Lega»

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BUSTO ARSIZIO – Francesco Speroni, quando si parla del prossimo candidato sindaco, non ne fa una questione di nome, poiché il segretario della Lega bustocca torna a picchiare sul concetto che a correre per la poltrona più importante di Palazzo Gilardoni dovrà essere un leghista. O quanto meno una persona indicata e gradita dalla sezione locale del Carroccio. Ed è così fermo sul punto tanto da arrivare a dire che «non sta scritto nei dieci comandamenti che noi della Lega di Busto dobbiamo rinunciare a un nostro candidato solo perché a Varese e Gallarate i leader saranno uomini del Carroccio».

Il centrodestra dice e non dice, ma ribolle

Il centrodestra ribolle. O per lo meno non è poi così tranquillo. Nel senso che un conto è quanto hanno in mente i vertici provinciali e un altro sono gli umori (o malumori) delle sezioni locali. Dove non mancano tensioni, frizioni e ambizioni. Il primo invito a non correre troppo oltre lo schema delle provinciali, vidimato e condiviso da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia davanti a una pizza in un locale di Milano, è arrivato dal forzista Giuseppe Taldone. Che con le sue parole ha lasciato intendere che la soddisfazione è esclusiva per l’accordo su Villa Recalcati. Mentre sul resto ce n’è di strada da percorrere.

Parole che però contraddicono quanto si vede: a Varese candidato Maroni; a Gallarate candidato Cassani e a Busto candidato Antonelli. E si sente. A partire dal segretario provinciale leghista Matteo Bianchi, il quale in diversi passaggi (anche precedenti alla pizzata del centrodestra) ha confermato il tutto.

Un leghista per Palazzo Gilardoni

Se davvero fosse tutto in alto mare, qualcuno a questo punto dovrebbe spiegare o dire chiaramente che è tramontato nel centrodestra lo schema 2 – 1 – 0: ovvero, due candidati sindaco leghisti (Varese e Gallarate), uno di Fratelli d’Italia (Busto) e zero di Forza Italia. Tanto che ci sono anche i nomi, con Maroni e Cassani che di fatto hanno già dato la loro parola (definitiva? qualcuno dice di no, ma questo è un altro paio di maniche) e Antonelli a Busto, che fa il prezioso (c’è chi sostiene che sta a vedere che aria tira) e porta avanti il giochino del “mi candido e non mi candido”.

In mezzo a tutto ciò Speroni ha invece le idee chiare da tempo: «Se c’è un accordo sul nome del candidato sindaco a Busto questo è stato fatto senza sentire la sezione locale. E qualora avessero deciso senza passare da noi, significa che punto primo, non c’è dialogo tra provinciale e cittadino; punto secondo, ritengo a quel punto inutile fare il segretario a Busto». E continua: «Io credo che i giochi non siano chiusi, anche se è molto difficile dire in questo momento quali possano essere i futuri scenari. Detto questo però ribadisco la mia posizione: qui a Busto il candidato deve essere della Lega. E nessuno pensi di arrivare in sezione con nomi o pacchetti già definiti».

Speroni poi non va troppo per il sottile se gli si fa notare che a Varese e Gallarate sono in corsa due leghisti e, quindi, pretendere Busto sarebbe un po’ troppo: «Non sta scritto nei dieci comandamenti che debba essere proprio la Lega bustocca a rinunciare. Tanto più che ci sono anche i laici che dei comandamenti se ne infischiano». Insomma, nei partiti di centrodestra c’è chi fa le pentole, ma si dimentica dei coperchi.

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