Comunità energetiche a Gallarate, Valentino: «Al lavoro per evitare un 110bis»

Thomas Valentino Openjobmetis Varese
Thomas Valentino

GALLARATE – Comunità energetiche a Gallarate, la maggioranza respinge le accuse di immobilismo che piovono dal centrosinistra e assicura che sta lavorando per portare anche in città questa nuova forma di associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e imprese che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale. Ma Thomas Valentino (Lista Cassani), consigliere di maggioranza che sta seguendo più da vicino il tema, invita a procedere con i piedi di piombo. «Vogliamo evitare un 110 bis», dice. Quindi, piuttosto che cavalcare l’onda mediatica, «è meglio dimostrare di avere sale in zucca e aspettare di essere sicuri al 100 per cento. Preferisco fare la figura del consigliere disoccupato piuttosto che fare sbagli e poi essere costretto a chiedere scusa ai cittadini che abbiamo coinvolto». 

E’ quasi il momento

Rispetto allo scorso dicembre, quando la mozione sulle Comunità energetiche è stata bocciata in consiglio, è indubbio che la legislazione abbia fatto passi avanti. L’amministrazione segue con interesse l’evoluzione ed è consapevole che è quasi il momento di partire. I decreti attuativi sono ora al vaglio dell’Ue, ma sostanzialmente dovrebbero essere quelli che circolano, e sono più chiare anche le aree di applicazione. «Prima non era intelligente muoversi semplicemente perché non si sapeva come muoversi, tanto che gli indirizzi che stanno uscendo sono diversi rispetto a quelli di 7 mesi fa», dice il consigliere della Lista Cassani. Ma, sottolinea, restano ancora molti dubbi. «Bisogna per esempio capire come intervenire a livello doganale per le dichiarazioni di conformità e di elettricità. E poi manca ancora tutta la regolamentazione economica e gestionale. Vogliamo incontrarci e parlare dei decreti in attuazione? Parliamone, ma si rischia di fare soltanto chiacchiere. Io sono abituato a discutere quando tutto il quadro è pronto». 

La mail mancata 

Valentino, dunque, si dice disponibile a confrontarsi con le opposizioni in Commissione (già fissata per il prossimo 13 aprile) o nell’incontro informale a lui richiesto mediante una mail a cui – hanno fatto sapere il Pd e gli alleati – non ha mai risposto. «Io quella mail non l’ho vista», dice. «In ogni caso, se avessero voluto mettersi in contatto con me bastava una chiamata. Siccome Giovanni Pignataro (capogruppo del Pd, ndr) sa tutto della mia vita, a tal punto da parlare della mia Ral in una riunione, sicuramente ha anche il mio numero di telefono. Mi chiami al cellulare e sarò ben felice di rispondergli». 

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