Gallarate, area fitness e yoga all’aperto per “ripulire” il parco di viale Milano

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GALLARATE – Fuori una volte per tutte le cattive frequentazioni e dentro gli sportivi. Riappropriarsi del parco di viale Milano per renderlo un posto frequentato da giovani e famiglie è un obiettivo che a Gallarate inseguono senza successo le amministrazioni comunali degli ultimi trent’anni. Anche la giunta di Andrea Cassani ha accettato la sfida. Innanzitutto con un intervento di manutenzione straordinaria (i lavori di restyling sono in corso) e ora assegnando a quell’area verde a due passi dal centro una vocazione sportiva. Da Palazzo Borghi se la immaginano viva, con sessioni di ginnastica, una palestra all’aperto con l’installazione di macchine per il fitness, corsi di yoga e Tai chi.

Sport nei parchi

E’ con questi presupposti che oggi, 12 febbraio, su iniziativa degli assessori Andrea Zibetti (Fundraising) e Claudia Mazzetti (Sport), la giunta ha deciso di partecipare al bando ministeriale “Sport  nei parchi”, promosso a livello centrale inseguendo tre obiettivi: incentivare nuovi modelli di pratica sportiva all’aperto, sia in autonomia sia attraverso le Asd e Ssd del territorio che siano facilmente replicabili con costi ridotti; offrire un servizio gratuito alla comunità; creare sinergie tra i Comuni e le associazioni sportive che vadano oltre il periodo di emergenza Covid-19 per l’utilizzo di aree verdi pubbliche. Le palestre chiuse a causa della pandemia hanno accelerato un processo, ovvero la riscoperta dei parchi come luoghi per svolgere attività fisica. Il parco di viale Milano è stato scelto per la vicinanza con il Maga, sempre più frequentato dai giovani universitari una volta che verrà terminato il trasferimento della biblioteca e nascerà il Polo culturale. Una sessione di sport all’aria aperta al termine di una giornata di studio, perché no?

Due linee di intervento

Il bando si muove attraverso due linee di intervento. Entrambe verrebbero finanziate al 50 per cento con risorse comunali. La prima prevede l’installazione di una palestra all’aperto con 8 macchinari di vario genere, di cui 2 utilizzabili anche da soggetti diversamente abili. Si prevede poi di darla in adozione, attraverso apposite convenzioni, alle associazioni locali iscritte al Coni, tramite procedure che garantiscano trasparenza e parità di trattamento. Con la seconda linea di intervento si andrebbe invece a creare un’isola di sport, da dare sempre tramite accordi alle realtà sportive locali, per svolgere discipline (come lo yoga, il tai chi, le arti marziali e vari tipi di aerobica) che non necessitano di attrezzature.

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