Ingresso autostrada, caos quotidiano a Busto. E il nuovo svincolo? Nel cassetto

BUSTO ARSIZIO – Tutti i giorni la solita storia: code e rallentamenti allo svincolo autostradale tra Autolaghi e 336 a Busto Arsizio. Sia per chi deve entrare in autostrada, e rimane imbottigliato lungo la via Busto-Fagnano, sia per chi esce, arrivando dalla superstrada 336. Un caos quotidiano che dura ormai da anni e che inizia a perdere le speranze in una soluzione: perché il progetto di rifacimento dello svincolo, che era stato inserito nel dossier delle opere per le Olimpiadi, si è perso in qualche cassetto di Anas e ad oggi non si hanno notizie se e quando verrà recuperato.

Code quotidiane

Chi si trova a passare da lì ogni giorno, in particolare negli orari di punta del mattino e della sera ma non solo, sa che dovrà fare i conti con le code che quotidianamente si formano alla maxi-rotatoria che si affaccia sull’ex centrale del latte di Busto Arsizio, all’ingresso/uscita dell’A8 e della 336. E sa benissimo che i guai sono iniziati quando, nel 2019, Anas decise di costruire una barriera di new jersey all’altezza dello svincolo di Cassano-Sant’Anna della superstrada 336, per impedire l’ingresso diretto in autostrada.

Il “tappo”

Da allora, i mezzi che arrivano da Cassano Magnago e dal quartiere bustocco di Sant’Anna sono obbligati a uscire sulla rotatoria dell’ex centrale del latte per poi rientrare in autostrada, con la conseguenza che la rotonda si intasa oltre misura, provocando code e rallentamenti. Insomma, il caos quotidiano. Oltretutto con la beffa che i lavori di raddoppio della via Busto-Fagnano, di fatto, sono stati vanificati. Questioni di sicurezza, si disse quando fu approntato il “muro” di new jersey. Le stesse che da tempo suggerirebbero di intervenire sullo svincolo per evitare i pericolosi salti di corsia che caratterizzano l’incrocio tra la superstrada e l’autostrada.

Il “caso” del nuovo svincolo

L’occasione delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 sembrava perfetta per risolvere questo problema di vecchia data. A Busto Arsizio si è messo al lavoro l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani per infilare il progetto del nuovo svincolo all’interno del più ampio progetto di riqualificazione della superstrada 336 di Malpensa, finanziata con 40 milioni di euro nel piano delle infrastrutture collaterali all’evento a cinque cerchi. Tutto fatto? Non proprio, perché da un lato la solita burocrazia italica ha rallentato le opere, che sono già state declassate a “essenziali” ma non indifferibili, e quindi non saranno pronte per i Giochi del 2026, ma dall’altro il progetto del nuovo svincolo pare essere rimasto nei cassetti di Anas, e non sarebbe più previsto nella riqualificazione “olimpica” della superstrada per Malpensa. A meno di reperire ulteriori risorse.

Una soluzione “light”?

Eppure una soluzione “light” per “stappare” l’ingorgo quotidiano dello svincolo di Busto ci sarebbe, ed era quella che da Busto Arsizio era stata invocata ancor prima dell’opportunità delle opere per le Olimpiadi. Vale a dire il ripristino del vecchio ingresso dell’autostrada, direttamente dalla rotonda dell’ex centrale del latte, a destra del cavalcavia che va verso l’Iper di Solbiate Olona.

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