La mappa della Busto dei servizi sociali di domani: l’assessorato ai Molini Marzoli

Da destra, in senso orario: i Molini Marzoli, il Conventino di via Matteotti e villa Radetzky

BUSTO ARSIZIO – I fondi del PNRR e i progetti ambiziosi dell’assessore Paola Reguzzoni porteranno nel giro di pochi anni a ridisegnare la mappa dei servizi sociali a Busto Arsizio. A partire da un cambiamento sostanziale, che era atteso ormai da anni: la nuova sede dell’assessorato all’inclusione sociale sarà ai Molini Marzoli, nei locali in cui oggi si trova il Comando di polizia locale. Un turnover che avverrà in seguito alla ristrutturazione dell’ex calzaturificio Borri, grazie ai 15 milioni del bando di rigenerazione urbana: nella parte dell’edificio principale che si affaccia su viale Duca d’Aosta si sposterà proprio la nuova sede dei “vigili” oltre e quella dell’ufficio anagrafe. Anche perché in via Roma, negli spazi dell’ex presidio militare austriaco, il bando sulle incompiute prevede la destinazione a Museo della Fotografia.

Le nuove strutture

Ma oltre al nuovo quartier generale dei servizi sociali sono numerosi gli altri interventi strutturali che contribuiranno ad arricchire la città di nuovi servizi dando risposte ad alcuni dei più pressanti bisogni nel comparto dell’assistenza. Sempre all’ex calzaturificio Borri, nell’area attualmente adibita a parcheggio per i dipendenti comunali, sorgerà una palazzina di housing sociale da 60 appartamenti, che verranno affidati ad un gestore privato. Sempre nell’ambito del bando Pinqua che ha fruttato 15 milioni di euro di fondi statali per la rigenerazione urbana, verranno realizzati appartamenti di autonomia per i disabili a Villa Radetzky (mini alloggi affiancati da spazi comuni per l’animazione) e altri alloggi di housing sociale al conventino di via Matteotti, da destinare a giovani coppie e altre esigenze (come le famiglie che avendo la casa pignorata in attesa di asta non possono accedere alle graduatorie Aler) grazie ai fondi di un altro bando “Housing First” del PNRR (710mila euro).

Da Sacconago all’area delle Nord

Con i fondi di un altro bando PNRR di rigenerazione urbana a Sacconago, all’interno dell’ex oratorio, troveranno posto gli alloggi temporanei per il reinserimento delle donne vittime di violenza e di maltrattamenti, con i loro figli, oltre ad altri servizi per il quartiere a fianco dell’area feste che è già in corso di realizzazione. Un altro bando di rigenerazione urbana, questa volta di regione Lombardia, consentirà di realizzare nell’area dell’ex comando di polizia locale di Viale Piemonte il cosiddetto edificio Boost, un condensatore di attività culturali e sociali. Spazi di socializzazione verranno ricavati anche nell’area dell’ex macello civico, dove continueranno ad avere la propria sede gli scout.

La “stazione di posta”

Sempre grazie ad un’altra linea di finanziamenti del PNRR per i servizi sociali (1,1 milioni di euro), l’assessore Paola Reguzzoni punta a creare «nella zona adiacente alla Stazione Nord una stazione di posta», vale a dire una serie di mini alloggi-cuscinetto dove basare la residenza fittizia dei senzatetto nella fase di transizione tra il rifugio di emergenza della stazione FS (dove nell’immediato verrà realizzato un nuovo spazio per la mensa e le docce nell’area dell’ex scalo merci Hupac) e il definitivo reinserimento sociale con l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, dotato anche di ambulatorio e servizi. Servono 700-800 metri quadrati, tra le ipotesi c’era anche una parte dell’immobile dismesso di piazza Leone XIII a Sacconago, già deposito dei carri di Carnevale.

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