LONATE POZZOLO – «Forse chi verrà saprà guardare più lontano e fare meglio». Rompe un lungo silenzio Piergiulio Gelosa, sindaco di Lonate Pozzolo dal 2004 al 2014 in quota Forza Italia, definendosi «amareggiato» per lo scioglimento dell’Unione dei Comuni di Lonate e Ferno, sancito lo scorso primo gennaio con lo spacchettamento della polizia locale e della Protezione civile.
Le responsabilità
L’ex primo cittadino prende parola dalla pagina di “Centrodestra per Lonate” per rispondere agli attacchi social di Donato Brognara, già vicesindaco del Pd, secondo cui l’Unione è stata svuotata delle sue funzioni proprio durante il decennio Gelosa, «mantenendo in piedi solo la parte che economicamente portava risorse, ovvero le multe di Malpensa». Troppo poco, secondo l’esponente di centrosinistra, per far sì che l’Unione rimanesse in piedi.
Ma Gelosa non ci sta: la riduzione delle funzioni non strategiche come anagrafe o Ced, avvenuta durante il suo doppio mandato, «non tradisce l’obiettivo originario del governo delle dinamiche dell’aeroporto. Anzi focalizza l’attenzione al tema molto sentito della sicurezza. Oltre alle risorse economiche, quelle tecnologiche nonché risorse umane maggiori e preparate». Secondo lui, invece, l’inizio della fine è stata la scelta di non condividere la figura strategica ed apicale del segretario comunale.
Il metodo
Ulteriore motivo di riflessione, secondo Gelosa, è il metodo. Il divorzio tra i due Comuni è avvenuto, come ha sottolineato per l’ennesima volta nei giorni scorsi il sindaco di Ferno Filippo Gesualdi, per una scelta unilaterale dell’attuale maggioranza di Lonate Pozzolo e senza un reale percorso di partecipazione della cittadinanza. «Le scelte avvenute durante la mia esperienza – conclude l’ex primo cittadino – sono state fatte invece dopo commissioni congiunte e con l’accordo delle due amministrazioni. Il passaggio è stato indolore, quello che stiamo assistendo oggi non mi pare lo stesso».
Lonate rinuncia alle multe di Malpensa con il divorzio senza accordo da Ferno