Il mondo cargo: «Su Ita e Masterplan Malpensa si gioca il futuro dell’Italia»

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MALPENSA – «Sui dossier Ita (ex Alitalia) e Cargo City Malpensa si gioca il futuro del settore cargo aereo e dell’Italia come seconda manifattura d’Europa. A dirlo non sono io ma i dati». Così Alessandro Albertini, presidente di Anama, l’Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree di Fedespedi.

Le merci a Malpensa

«Per via aerea – continua – si muove il 2 per cento in volume delle merci esportate extra Ue ma in valore e, dunque, in fatturato italiano, queste rappresentano oltre il 25 per cento delle merci movimentate dall’Italia. Inoltre, è importante ricordare come il trasporto, soprattutto via aerea, sia un efficace indicatore dell’andamento della nostra economia. Consideriamo il traffico nello scalo di Malpensa nel primo semestre 2021: i dati hanno registrato un incremento del 35 per cento delle merci trasportate sul 2019, l’ultimo anno non influenzato dal Covid 19. L’incremento è ancora più stupefacente se si confrontano i dati del primo semestre 2021 con quello del 2020: + 61 per cento . Senza considerare tutte le merci italiane ancora movimentate in altri aeroporti Europei, che si aggira intorno al 30 per cento dei volumi totali». Dati che mostrano come il trasporto aereo sia strategico per l’economia italiana, che ha i propri pilastri nelle esportazioni e nel made in Italy. Ragion per cui, secondo Albertini, una compagnia di bandiera può diventare un volano per l’Italia e per la sua economia.

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Il ruolo di Ita

Negli ultimi mesi diverse compagnie aeree americane e asiatiche hanno preferito altre città a Milano come base, poiché queste offrivano voli diretti con la città presso cui avevano il loro quartier generale. Lo stesso fenomeno lo vediamo anche nel turismo, dove quello più ricco – americano, asiatico, russo e mediorientale – privilegia le mete servite direttamente dal loro Paese di origine.
Per Albertini occorre discontinunità nella gestione della vecchia Alitalia Cargo. «Occorre – spiega – che il trasporto aereo merci esca dal cono d’ombra in cui è relegato da decenni e diventi una leva strategica per la crescita del nostro PIL, come avviene in Francia, Olanda e Germania. Per raggiungere questo obiettivo, oltre a una compagnia di bandiera con aerei cargo, è altresì fondamentale fare dell’aeroporto di Malpensa un aeroporto cargo moderno, con strutture adeguate in termini di tecnologie e dimensioni, quali parcheggi sicuri, un polo logistico e servizi, pubblici e privati, veloci ed efficienti per le merci. L’attenzione posta dal Governo, in particolare dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, ai trasporti, alla logistica e al settore merci aereo in questi difficili mesi pandemici inducono all’ottimismo, ma ora occorrono azioni concrete».

Lo sblocco del Masterplan 2035

Albertini ritiene importante lo sblocco burocratico della Valutazione d’Impatto Ambientale per il progetto dell’aeroporto Milano Malpensa, il Masterplan 2035. «In questo anno e mezzo di pandemia – conclude – gli altri Paesi hanno investito nei loro aeroporti, Francoforte e Bruxelles su tutti, per ammodernarli, per creare nuove strutture al servizio di tipologie merceologiche particolari. In Italia, invece, siamo rimasti fermi. Non ce lo possiamo più permettere, occorre accelerare. Dalla definizione del modello industriale della nuova ITA e dall’iter di approvazione del Masterplan di Malpensa avremo un primo, fondamentale e significativo indicatore della volontà dell’Italia di cambiare passo per continuare a essere una delle principali potenze industriali mondiali».

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