Elezioni, altro strappo nel centrodestra a Oggiona. Sorrentino: «Io scomodo»

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – «Non vedrete in nessuna lista il mio nome. Non per motivi personali, ma perché chi fa politica – e cerca di dare voce ai propri cittadini per il bene comune – diventa un soggetto scomodo. Tutto qua». Non nasconde il suo «rammarico» Fabrizio Sorrentino, eletto consigliere di maggioranza nel 2016 a Oggiona con Santo Stefano con la lista del sindaco uscente Stefania Maffioli. A poco più di un mese dalle Amministrative, Sorrentino annuncia il suo passo indietro dalla vita politica. Anche a fronte, dice, delle non poche richieste in merito da parte dei cittadini. «In questi cinque anni, nonostante la mia inesperienza, ho sempre cercato di dare il massimo supporto all’amministrazione e al gruppo di cui facevo parte. Ma dopo alcune scelte che non condividevo, hanno deciso di mettermi da parte, diventando consigliere di minoranza all’interno della maggioranza». E non mancano osservazioni sul candidato sindaco del centrodestra Daniele Milani e sui pezzi che nel corso degli anni si sono persi per strada. Si può parlare di continuità con il precedente mandato?

Le tensioni

Che fra Sorrentino e la maggioranza ci siano state tensioni, non è una novità. L’ultimo episodio risale allo scorso 25 giugno, quando non ha partecipato al consiglio comunale non solo per impegni lavorativi, ma anche come segno di protesta contro la modalità telematica. Una situazione che trovava «a malincuore, deprimente». Ora torna a puntare il dito contro la politica locale. Nonostante i dissapori con l’amministrazione, prosegue, «non mi sono arreso e ho continuato a svolgere il mio ruolo individualmente, per quel poco che potevo tutelare per chi ci ha dato la fiducia nel 2016». Proprio l’anno in cui Maffioli ha vinto le elezioni, «facendosi carico della responsabilità di tutelare i propri cittadini e svolgere il programma elettorale».

Un «soggetto scomodo»

A fare da appiglio è la recente conferma che tre esponenti della maggioranza – l’assessore Viviana Bollini (Istruzione), il capogruppo Nicola Viciconte e il consigliere Mattia Malpeli (delegato alle Politiche Giovanili) – non si ricandideranno. Questa è «la prova di ciò che sto esprimendo: a ottobre ci saranno le Amministrative e ciò che racconta il futuro candidato sindaco Milani tutto sembra tranne che voglia essere il rappresentante del nostro paese e dei nostri cittadini come erede della lista “Maffioli Sindaco”». La loro mancata candidatura è dovuta a «motivi personali, giustifica Milani». E ora anche Sorrentino si chiama fuori, come ha detto, «perché chi fa politica e cerca di dare voce ai propri cittadini per il bene comune diventa un soggetto scomodo». Ciò non toglie che «in futuro rimarrò un cittadino e che sarò attento alla fase amministrativa, in virtù dell’esperienza fatta come amministratore».

Le perdite e «nessuna continuità»

Non solo, fra i chiarimenti di Milani, aggiunge, «ho notato che dichiara essere tutto rose e fiori all’interno della maggioranza». Anche se «vorrei ricordargli che, dall’inizio del mandato, si sono dimessi gli assessori Claudio Santini, Andrea Gasperoni e Piero Colombo». Un modo per sottolineare che «una lista vincente con ben sette amministratori che non saranno più presenti non penso possa esprimere una reale continuità con la precedente». Tutt’altro: «Credo che la lista Milani non abbia nulla a che fare con quella Maffioli, con tre assessori dimessi durante il mandato e quattro che lasceranno ad ottobre». E si rivolge direttamente ai cittadini: «Lascio a voi il libero pensiero: se ritenete che la lista di Milani – di carattere politico e non più civico e con sette persone in meno – possa essere considerata la continuità della lista di Maffioli, la scelta allora deve essere ponderata su coloro che andranno ad amministrare per i prossimi cinque anni».

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