Pressing sul governo per sgravi e fondi: «La Lombardia è zona rossa economica»

MILANO – «In senso economico, vogliamo che si consideri zona rossa tutta la Lombardia». La Regione fa pressing sul governo e insiste per chiedere misure immediate e importanti per risollevare le imprese. «Una terapia shock» per ripartire, sintetizza il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala: «Chiederemo un pacchetto di interventi, in cui il primo punto è quello di utilizzare il modello del Ponte Morandi, vale a dire riconoscere alle imprese, attraverso un commissario, un sostegno per il mancato guadagno e per le disdette, sulla base di alcuni parametri». L’obiettivo è di dare «immediatamente liquidità».

La crisi da coronavirus

La situazione economica dell’emergenza coronavirus è drammatica, lo dicono ormai tutte le categorie e le parti sociali. I dati rivelati nella conferenza stampa quotidiana a Palazzo Lombardia lo confermano: «Nel settore del commercio si registra una contrazione del fatturato rispetto allo scorso anno del 50% con picchi, in alcune zone dell’80% e anche del 90%» fa sapere il vicepresidente Sala. Al governo si ribadisce la necessità di interventi di peso: «Oggi abbiamo studiato molto le proposte da presentare al governo per le misure finanziarie per il sostegno ai nostri lavoratori e alle nostre imprese – spiega il governatore della Lombardia Attilio Fontana – sono proposte che vengono dagli incontri che abbiamo avuto con i vari stakeholders, dal tavolo per lo sviluppo, in quell’occasione abbiamo raccolto le valutazioni e le proposte e abbiamo fatto una sintesi di queste richieste».

La “terapia shock”

Tra le richieste, alla UE si proporrà l’anticipazione fino al 70% dei fondi delle politiche agricole europee e la flessibilità per l’utilizzo dei fondi europei (Fse e Fesr), mentre al governo nazionale la deroga al codice degli appalti, con la semplificazione degli adempimenti per l’affidamento dei lavori, ma anche la sospensione, rateizzazione e in alcuni casi cancellazione degli obblighi tributari per il 2020. Viene ritenuto importante anche puntare sulle infrastrutture, sbloccando opere già finanziate e anticipando al 2020 gli investimenti previsti negli anni successivi.

La situazione sanitaria

Nel bilancio dell’assessore al welfare Giulio Gallera i numeri continuano a salire in modo preoccupante: in Lombardia ci sono «1520 casi positivi, di cui 698 ospedalizzati e 167 in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 461 persone e i deceduti sono 55». E se «l’incremento dei positivi corrisponde quasi integralmente agli ospedalizzati, segno che il tampone viene fatto solo a coloro che sono in situazione critica e dall’altro che la patologia sta incrementando in maniera costante e su questo stiamo lavorando molto», Gallera può dare due buone notizie: «Sono stati dimessi il primario di Alzano Lombardo ricoverato a Legnano e il ragazzo della Valtellina che studiava al collegio di Codogno».

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