Processo Mensa dei poveri, ammesse tutte le prove. I primi testi a marzo

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GALLARATE – Processo Mensa dei poveri, ultima udienza “tecnica” oggi, venerdì 14 gennaio. Sciolte le riserve sulle eccezioni preliminari e affidato l’incarico per la trascrizione delle intercettazioni. Ammesse tutte le prove come richiesto dalle parti.

Maxi processo a marzo

A questo punto il maxi processo che conta oltre 100 imputati, tra cui l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, l’ex Ad di Tigros Paolo Orrigoni, il consigliere regionale di Forza Italia Angelo Palumbo e il sindaco di Gallarate Andrea Cassani (Lega), entra nel vivo. Il 14 marzo, infatti, inizierà l’istruttoria con i primi testi. I cui nomi non sono al momento noti: il pubblico ministero (si parte con i testi dell’accusa) li comunicherà il prossimo 15 febbraio.

I primi testimoni

C’è molta attesa, per quanto riguarda il filone gallaratese dell’indagine che nel maggio 2019 portò all’arresto anche dell’ex Ras di Forza Italia in provincia di Varese Nino Caianiello e che decapitò Forza Italia in Lombardia svelando un presunto sistema di mazzette e incarichi pilotati, per le testimonianze di Alberto Bilardo, già segretario cittadino di Forza Italia a Gallarate, il primo a rompere il muro del silenzio collaborando con gli inquirenti, e di Caianiello stesso. Entrambi hanno già chiuso l’iter giudiziario con un patteggiamento: Caianiello a 4 anni e 10 mesi, Bilardo a 3 anni e 6 mesi. L’utilità della collaborazione dell’ex Ras di Forza Italia protagonista di oltre 70 ore di interrogatorio davanti ai pm è più volte stata sottolineata dall’accusa.