Ritiro verde a domicilio, polemica a Busto. Cornacchia va in Procura: «Non igienico»

BUSTO ARSIZIO – Il Centro Multiraccolta di via Tosi proroga la chiusura fino al 3 maggio 2020 e Agesp si organizza per implementare il servizio di ritiro del verde a domicilio su richiesta. Ma il consigliere del Gruppo Misto Diego Cornacchia, che aveva sollecitato il ritiro porta a porta in concomitanza con quello dell’umido anche per il residuo degli sfalci e del giardinaggio domestico, che «nei condomini inizia a marcire e puzzare», non ci sta. E si prepara a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica: «Modalità che incentiva situazioni non igieniche e a rischio contagio».

Il servizio

Il ritiro a domicilio del verde era già stato attivato da Agesp alla fine del mese di marzo, per ovviare alla chiusura della “discarica” comunale in zona industriale, imposta dal lockdown per l’emergenza Covid-19. Un servizio su richiesta e su appuntamento, con la consegna di maxi-bidoni carrellati da 240 litri recapitati dagli operatori della società partecipata comunale. Ma il «consistente numero di richieste pervenute» e l’esaurimento dei bidoni, hanno suggerito ad Agesp, in accordo con l’amministrazione comunale, la sperimentazione di una «modalità alternativa» di conferimento del verde, come invocato da molti cittadini. Sempre su richiesta da inoltrare via mail, «un passaggio straordinario gratuito una tantum per il ritiro dei rifiuti derivanti da lavori di giardinaggio e sfalci, conferendo gli scarti vegetali all’interno di sacchi (riempiti per metà), di contenitori propri o legati bene in fascine». Ai cittadini verrà chiesto di smaltire a loro cura i sacchi e i contenitori (del peso massimo di 6 kg) svuotati dagli addetti Agesp, mentre per i soli giardinieri ed operatori professionali saranno riservate delle aperture straordinarie del Centro Multiraccolta per il conferimento del verde, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 18.30.

La protesta

diego cornacchia busto arabiniUna scelta che il consigliere Diego Cornacchia contesta vibratamente. «Troppo complesso e farraginoso» il servizio di ritiro a domicilio su richiesta, già nella sua prima versione, tanto che proprio nella mattinata di oggi, 14 aprile, l’esponente di maggioranza aveva inoltrato richiesta informale al sindaco Emanuele Antonelli di «procedere al ritiro del verde in concomitanza con i passaggi della raccolta porta a porta, con un apposito camion dedicato», in coda a quello dell’umido. «Semplice ed automatico, l’ideale per soddisfare le esigenze di tutti i cittadini senza inutili complicazioni». Anche perché «molti sacchi del verde in ville o condomini incominciano a marcire ed a puzzare, e non è dato sapere quando il centro multiraccolta verrà riaperto». Quando però Cornacchia è venuto a conoscenza della nuova modalità di ritiro del verde scelta da Agesp, non si è trattenuto: «Dove sono la logica e il buon senso? – ha protestato rivolgendosi direttamente al sindaco Antonelli – chi ha i sacchi di verde pieni da oltre un mese dovrà svuotarli e riempirli per metà fino a 6 chili di peso?!? Ma i privati non hanno contenitori né bilancini per compiere queste operazioni. Dovrebbe essere l’operatore a svuotarli al centro di raccolta». Ma l’avvocato-consigliere va oltre, e preannuncia che «partirà una denuncia alla Procura della Repubblica perché in tal modo si incentiveranno situazioni non igieniche ed a rischio di contagio». Insomma, a rinverdire sono solo le polemiche politiche.

busto verde agesp cornacchia – MALPENSA24