Sesto, minoranze critiche sulle opere pubbliche: «Un libro dei sogni»

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SESTO CALENDE – «Il piano delle opere pubbliche di Sesto? Potremmo definirlo il bel libro dei sogni: tutti progetti di cui si parla da anni, ma che non sono ancora stati avviati»: commenta così Michele Pizzini (Insieme per Sesto), consigliere di minoranza, rispetto al piano triennale delle opere pubbliche presentato e approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Che, secondo l’opposizione, è pieno di promesse già fatte ai sestesi e non mantenute.

Nuova Marna, una cattedrale nel deserto

Un piano di opere pubbliche che prevede la spesa di oltre nove milioni di euro in tre anni: al primo posto la riqualificazione della Marna, che include la realizzazione della pista ciclabile fino a Sant’Anna, un parcheggio e il circolo canottieri, con una spesa complessiva di 6 milioni 719 mila euro, di cui 1 milione 416mila euro  nel 2019. «Spicci – secondo le minoranze – che verranno investiti senza che ancora ci sia un piano definitivo. La nuova Marna vedrà effettivamente luce nel 2020?» si chiedono i consiglieri. Che esigono dati precisi sul progetto, un cronoprogramma con la data presumibile di inizio lavori («visto in particolare che nella delibera di giunta si ritiene che essa non possa avvenire prima della fine 2019»), e soprattutto informazioni rispetto al corollario di opere collegate, tra cui appunto la pista ciclabile «che dovrebbe far parte di un progetto integrato». L’assessore ai Lavori Pubblici, Edoardo Favaron, ha ribattuto spiegando come ci sia «un progetto preciso, eccome. La nuova Marna sarà di poco più grande rispetto a quella di ora. E la ciclabile fa parte di un progetto che coinvolge anche altri Comuni quindi rientra in un sistema integrato di mobilità sostenibile».
Ma le minoranze, favorevoli alla ciclabile, nutrono forti dubbi verso un progetto che rischia di non venire sfruttato: «La nuova Marna sarà una cattedrale nel deserto».

Poco interesse per il turismo

Fonte di dubbi e obiezioni sono anche gli altri punti delle spese che il bilancio prevede per le opere pubbliche. In primis il turismo. 33mila euro di spesa nel previsionale, ovvero 3 euro per ognuno degli undicimila abitanti di Sesto Calende: «Una cifra bassissima – ha commentato Cristiana Colombo (Insieme per Sesto) che continua a scendere negli anni. Perché Sesto non può essere una città dalla vocazione turistica come tante altre? Non c’è interesse da parte dell’amministrazione a investire in questo campo». Critiche anche per la spesa che riguarda la sistemazione dell’asse del Sempione tra Rosselli e Sant’Anna – «Se ne parla dal 2017, ancora non abbiamo visto nulla» – e per la manutenzione della materna Bassetti – «Anche qui, un progetto che risale al 2015: ora addirittura leggiamo che si rimanda al 2020».
Il pacchetto di investimenti, come concluso dall’assessore Favaron, lascia la maggioranza «soddisfatta, perché scegliendo le priorità siamo riusciti a fare quasi tutto». L’opposizione è del parere decisamente contrario: «Sono tutti progetti che si trascinano di anno in anno. Le opere pubbliche di Sesto potrebbero far parte di quello che chiameremmo “Il bel libro dei sogni”».

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