Speroni boccia i sensi unici a Busto: «Altro motivo per cui non farò il segretario Lega»

BUSTO ARSIZIO – I nuovi sensi unici, ma anche l’andazzo su Neutalia, non convincono l’ex segretario della Lega Francesco Speroni. «Sono in netta minoranza e devo subire. Ecco una delle ragioni per cui non faccio più il segretario della Lega». Parole che confermano «la scarsa sintonia con la sezione» che Speroni, dimissionario dall’incarico dopo che fu accettato il diktat provinciale sulla ricandidatura del sindaco Emanuele Antonelli, aveva già esternato di recente. E sul congresso l’ex ministro avverte: «Si voti, no a imposizioni da Varese. Il candidato unico è un’anomalia».

La sua idiosincrasia per i sensi unici è nota da tempo. Ora però dopo due provvedimenti di cambio della viabilità caratterizzati dall’eliminazione del doppio senso in alcune vie, in particolare a Beata Giuliana dove si prospetta un’autentica rivoluzione, non può più stare in silenzio. «Resto della mia idea sui sensi unici – afferma Speroni – qualcuno può servire, qualcun altro è fastidioso. Perché obbliga a consumare più benzina e a perdere tempo».

Di quelli introdotti con gli ultimi provvedimenti cosa ne pensa?
«Non giudico logico qualche senso unico nelle traverse interne, come via Spluga. Anche perché non ci sono alternative e in bicicletta ti costringe o a violare la regola o a fare giri molto più lunghi. Pensiamo a chi va nei supermercati di via Quintino Sella e poi deve uscire alla cappelletta, che è un incrocio pericoloso, mentre con via Spluga a doppio senso potrebbe uscire sulla ciclabile di viale Stelvio. Questo è un esempio. Ma sono in netta minoranza e devo subire».

Teme che si vada verso una “emorragia” di sensi unici?
«L’impressione è che ci siano più sensi unici a Busto rispetto a Gallarate e Legnano. Rimpiango quando ero bambino e non c’erano tutte queste limitazioni. Farne il meno possibile sarebbe meglio, poi uno può avere la logica opposta, tutti sensi unici».

Quando c’era un assessore alla viabilità leghista (Max Rogora) era più facile sostenere la sua posizione?
«Più facile fino a un certo punto, anche lui me li ha messi alcuni sensi unici. Diciamo che è una delle ragioni per cui non faccio più il segretario. Perché per essere segretario e poi subire quello che decidono gli altri, lascio volentieri la carica».

Nessun ripensamento, dunque, alla vigilia del congresso?
«No, anzi certe scelte mi confermano nella mia idea. Non solo i sensi unici, ma penso anche ad Accam che va avanti come se nulla fosse (oggi gestita da Neutalia, ndr) anche se la Lega aveva una posizione diversa».

Invoca una Lega che si faccia sentire di più in maggioranza?
«Non so se è la Lega che non si fa sentire o se sono io in minoranza nella Lega, ma è chiaro che io non posso fare il segretario di minoranza. Il segretario può avere dei contrasti ma se la sua linea non viene seguita dal movimento e dai suoi esponenti, allora è meglio che lo faccia qualcun altro».

Ma quindi come giudica i primi sei mesi della nuova amministrazione?
«Paola Reguzzoni lavora molto bene, poi ci sono certi punti su cui io ho idee diverse. La mia non è una critica alla Reguzzoni, ma un altro segnale che su certi argomenti non sono in sintonia con la sezione».

Al congresso del 16 giugno si riuscirà ad eleggere il nuovo segretario?
«Qualche candidato c’è, poi spero che non arrivi la solita imposizione da Varese. Io mi auguro che comunque si voti, poi chi esce esce».

Anche a costo di avere più di un candidato?
«Abbiamo anche comuni dove alle prossime elezioni c’è un candidato sindaco unico, però normalmente i candidati sono almeno due, quindi l’anomalia è avere un candidato solo. Mi auguro che il 16 giugno il nuovo segretario salti fuori. Se si rinvia non so più cosa fare».

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