Primo giorno di scuola al Facchinetti di Castellanza per Mykola, studente ucraino

CASTELLANZA – È fuggito dall’Ucraina, dalla regione di Ivano-Frankivsk, insieme alla cognata e ai loro tre nipotini, per trovare ospitalità a Castellanza, dove vive il suocero della cognata, mentre il papà e il fratello sono rimasti là a combattere. Mykola, 17 anni, da oggi, 23 marzo, ha ripreso ad andare a scuola all’istituto superiore Facchinetti. Dove ha trovato tre studenti connazionali – Vasyl, Volodymyr e Roman – che frequentano le classi prime e che vivono in Italia con le loro famiglie da tempo: saranno loro ad aiutarlo ad integrarsi, e a fare da traduttori, visto che Mykola non parla italiano e ha un inglese molto limitato. «Tre angeli» li definiscono i docenti del Facchinetti.

La storia

Poche parole, ma non solo per una questione di lingua, e pochi sorrisi, per il giovane ucraino, che è a Castellanza già da qualche giorno, ma ha iniziato ufficialmente oggi il suo percorso di scolarizzazione. Nel frattempo continua a seguire le lezioni della sua scuola in DAD, con un PC fornito in comodato gratuito dall’istituto: nelle altre ore invece viene accolto nelle classi dei suoi “fratelli” ucraini, anche se sono più piccoli di due anni, per potersi integrare. «Uno dei pochi sorrisi lo abbiamo visto quando ha visitato i nostri laboratori» ammette il vicepreside Lodovico Santoro. In Ucraina Mykola avrebbe frequentato la specializzazione in meccanica, e qui al Facchinetti c’è il percorso di meccatronica che fa per lui.

L’accoglienza

Mykola è stato accolto con una piccola ma sentita cerimonia alla presenza dei docenti e degli studenti della consulta della gentilezza dell’istituto, ma anche dei volontari della Caritas San Giulio di Castellanza e dalla vicesindaco e assessore ai servizi sociali Cristina Borroni. Avremmo voluto accoglierti in altro modo, con uno scambio culturale o un Erasmus, invece lo facciamo in questo momento di difficoltà – le parole che gli ha rivolto la dirigente scolastica Anna Bressan – vogliamo accoglierti per fare con te un pezzo di strada insieme. Sappi che non sei solo».

«Non sarai solo»

Lo ha ribadito la Prof. Evelina Tavernise, referente intercultura per gli alunni stranieri: «Cercheremo di farti sentire a casa, in famiglia, non solo. La non conoscenza della lingua non sarà un ostacolo». Vicino a Mykola, i suoi tre giovani connazionali gli traducevano in ucraino. Uno di loro, Volodymyr, è qui da appena otto mesi e segue ancora il corso di alfabetizzazione della prof. Tavernise, ma parla già un italiano perfetto. E la preside sogna già «un gemellaggio» con la scuola di Mykola.

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