Tovaglieri (Lega): «Centrodestra unito e vincente. A Busto, Varese e Roma»

BUSTO ARSIZIO – «Centrodestra unito, a trazione Lega, per frenare l’alleanza strutturale che si profila tra PD e Movimento Cinque Stelle». L’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri segue la strada tracciata dal patto di ferro (“anti-inciuci”) siglato nei giorni scorsi dai leader della coalizione, alla vigilia di due tornate elettorali decisive, quella di settembre e quella della primavera 2021. Con l’Europarlamento di Bruxelles in pausa estiva, l’ex vicesindaco di Busto Arsizio può rivolgere lo sguardo alla politica nazionale e locale: si è già affacciata in Liguria e Toscana per sostenere la campagna elettorale della Lega alle regionali, ma il suo cuore batte sempre per Busto Arsizio e il suo territorio. Con il futuro dell’area delle Nord e la situazione di Malpensa che rimangono due suoi pallini. E della ricandidatura del sindaco Emanuele Antonelli dice: «Aspettiamo la sua scelta. Poi il centrodestra troverà la quadra».

Nel suo ufficio di Bruxelles ha portato il Tarlisu con la sciarpa della Pro Patria. Ma che sguardo ha dall’Europa sulla situazione di Busto Arsizio?

«È la mia città, ma è anche dove ho iniziato la mia esperienza politica, prima come consigliere comunale e poi come assessore e vicesindaco, quindi sono sempre molto attenta a quel che succede a Busto. Credo che l’amministrazione comunale stia lavorando bene, ottenendo risultati tangibili come dimostrano le opere realizzate e quelle in fase di completamento, ma anche la concretezza dimostrata ai tempi dell’emergenza Covid nel venire incontro alle difficoltà delle imprese. Poi c’è un’iniziativa che mi sta particolarmente a cuore».

Quale?

Il piano dell’area delle Nord, che ho seguito da vicino nei miei tre anni da delegata all’urbanistica. Il fatto che, nonostante la crisi dell’edilizia accentuata ancor di più dall’emergenza, ci siano già delle proposte operative sul tavolo dell’amministrazione mi inorgoglisce. Sono sempre più convinta, come lo ero a dispetto di tanti che storcevano il naso, che sia un’operazione strategica da cui dipende il rilancio di una parte importante della città. Pur non avendo avuto il sostegno pubblico che è stato garantito ad altre città noi vicine in situazioni analoghe, il fatto che Busto possa riuscire a portare a termine questa operazione sarebbe un ulteriore conferma delle potenzialità che questa città possiede». 

Quindi la pensa come il suo segretario provinciale, che il sindaco Antonelli dovrebbe ricandidarsi?

«Penso che sia prima di tutto una sua scelta. È giusto aspettare e rispettare ogni sua decisione per poi confrontarsi con tutte le forze politiche nostre alleate. Sono certa che il centrodestra troverà la quadra per continuare a ben governare anche dal 2021 in poi». 

Alle elezioni di settembre l’unità però c’è solo in 7 comuni su 11 della provincia di Varese….

«Al di là di qualche situazione locale, mi sembra che la compattezza del centrodestra non sia in discussione, né nelle grandi città né alle elezioni provinciali. Il patto siglato dal nostro segretario federale Matteo Salvini con i leader di Fratelli d’Italia e Forza Italia è la strada da seguire. A maggior ragione alla luce del profilarsi di un’alleanza strutturale tra il PD e i 5 Stelle. Stiamo toccando con mano la sciagura del governo giallorosso, penso in particolare a temi come la scuola, la giustizia, le infrastrutture: la priorità oggi è evitare che possano fare ulteriori danni, nel Paese e nelle amministrazioni locali».

Le elezioni regionali di settembre saranno decisive per la spallata?

«In questi giorni sono stata in Liguria e in Toscana per la campagna elettorale, ed è evidente e palese il distacco profondo tra il Paese reale e le forze politiche che ci stanno governando a livello nazionale. La gestione del caos delle autostrade in Liguria, problema nel quale sono incappati anche tanti nostri concittadini della provincia di Varese che trascorrono le vacanze in quella regione, è l’emblema dell’inefficienza e dell’incapacità di questo governo giallorosso. Il ministro delle infrastrutture De Micheli è arrivata addirittura a negare l’evidenza, attribuendo ad una fantomatica narrazione le code chilometriche causate dai cantieri per le verifiche delle gallerie autostradali. Una distanza dalla realtà che mi preoccupa molto pensando anche a Malpensa».

Si rischia un contraccolpo sul territorio?

«L’aeroporto è un asset occupazionale decisivo per il nostro territorio. Da parte del governo c’è una clamorosa sottovalutazione di questo problema: non sappiamo ancora quanti anni ci vorranno per riportare l’aeroporto ai livelli pre-Covid e la cosa non sembra interessare molto. Io, insieme ai deputati eletti sul territorio, pur non avendone competenza diretta come europarlamentare, ho sentito il dovere di aprire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, con gli amministratori locali, con gli operatori della logistica e dei trasporti, oltre che ovviamente con Sea, per tenere monitorata la situazione ed elaborare possibili soluzioni. In Parlamento purtroppo le proposte della Lega sono rimaste inascoltate, ma continueremo la nostra battaglia. Perché dal PD possono teorizzare quanto vogliono che sono attenti alle istanze del Nord, ma puntualmente, quando c’è da dimostrarlo con i fatti, chi sta dalla parte del Nord produttivo è sempre la Lega».

Ma i soldi del Mes e del Recovery Fund non servirebbero, anche per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture, come quelle per Malpensa?

«Forse solo se fossero disponibili subito, cosa che non succede per i finanziamenti del Recovery Fund, e se fossero davvero senza condizioni, cosa che non è garantita per i prestiti del Mes, visto che le regole sul debito e sul deficit torneranno presto in vigore e per l’Italia saranno dolori. Ecco perché continuiamo a credere che Conte abbia poco di cui vantarsi dei suoi presunti successi in Europa. E per quanto riguarda le infrastrutture, finora gli unici veri finanziamenti che hanno visto i nostri enti locali sono quelli del Piano Marshall di Regione Lombardia, mentre il governo non è riuscito a sbloccare un solo cantiere nemmeno in una fase emergenziale come quella del post-Covid. Anche la nostra proposta di replicare il modello della ricostruzione del Ponte di Genova su scala nazionale è stata ignorata. Avremmo potuto cogliere l’occasione per investire sulle opere necessarie a far recuperare competitività al nostro Paese, e invece niente: si traccheggia, si tira in lungo, come sulla Gronda di Genova che è ancora ferma, o sul ponte sullo stretto di Messina con la trovata di Conte di riesumare un progetto alternativo. Il ritorno del centrodestra al governo, con la Lega protagonista, è fondamentale per far ripartire davvero questo Paese, in una logica di sviluppo e non di assistenzialismo». 

La “prima volta” di Isabella Tovaglieri in aula. «Cordone anti-sovranisti? Combatteremo»

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