VARESE – Lombardia in zona rossa e Campania in zona gialla, la rivelazione del deputato leghista Matteo Bianchi mentre impazzano le polemiche sulla classificazione fatta dal governo: «Altro che criteri oggettivi, la Campania non è in zona rossa per il semplice motivo che non è stata in grado di fornire i dati necessari. Così il governo l’ha considerata più virtuosa». Ma si tratta di una scelta, questa la linea della Lega, dettata da «ragioni politiche».
La prova
Alla vigilia del lockdown della Lombardia, in vigore da domani 6 novembre dopo che il governo Conte ha dichiarato la regione in “area rossa” (insieme a Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria), il parlamentare e segretario provinciale della Lega mostra quella che sarebbe la reale motivazione della scelta operata dal governo giallorosso: «In tanti si sono chiesti come mai la Campania, dopo annunci di ospedali al collasso e rivolte in strada, non sia stata inserita dal Governo in zona rossa – dichiara in una nota Matteo Bianchi – vi mostro lo stralcio del documento dell’Istituto Superiore di Sanità (vedi foto sopra): la Campania non è in zona rossa come la Lombardia per il semplice motivo che non è stata in grado di fornire i dati necessari».
«Ragioni politiche»
Così, l’accusa di Bianchi al governo, «in barba al criterio oggettivo paventato dal Premier, anziché mettere la regione in una zona più prudenziale, la considerano più virtuosa per ragioni pressoché politiche più che di oggettività sanitaria». Per il deputato leghista di Morazzone, «questo è inaccettabile, poco serio e continueremo a denunciarlo come sta avvenendo oggi in aula a Montecitorio, dove PD e 5 Stelle si stanno arroccando a difesa di ciò che non è oggettivo ma lacunoso». E il nuovo lockdown è già diventato un caso politico, prima ancora di entrare in vigore. Persino il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è rimasto stupito dalla decisione del governo: «O la Regione Campania non fornisce dati reali e attuali al Ministero della salute oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo ad un livello basso di rischio».
Lo strano lockdown della Zona Rossa. Negozi chiusi? No, (quasi) tutti aperti