Bocciata al Pirellone la mozione di sfiducia dell’opposizione a Fontana

MILANO – «Un messaggio, chiaro e netto, ai consiglieri dell’opposizione: non sarà certo la vostra ennesima mozione di sfiducia a distrarci dal nostro lavoro». Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana si è rivolto con queste parole ai gruppi di minoranza che in Consiglio regionale hanno presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Respinta con 47 voti contrari e 30 a favore. È l’ennesima prova di compattezza della maggioranza di centrodestra al Pirellone: «Sconfitti i mentitori seriali dell’opposizione» il commento del capogruppo della Lega Roberto Anelli. Il governatore ha anche annunciato che «la proposta di riforma sanitaria è in dirittura d’arrivo».

«I nuovi assessori per cambiare passo»

«In questi ultimi mesi ho affrontato, da presidente della Lombardia, un’emergenza di portata straordinaria – la difesa in aula del governatore Fontana – abbiamo lavorato senza mai risparmiarci, con coraggio e responsabilità, mettendoci sempre la faccia. Certamente, come ho riconosciuto, abbiamo imparato lezioni importanti dalla quotidiana esperienza di questi mesi. In ogni mia azione ho sempre perseguito il bene dei nostri cittadini. E proprio per affrontare nel modo migliore la gestione della pandemia e del piano vaccinale e per fronteggiare con tutte le risorse e gli strumenti disponibili l’emergenza economica e sociale, ho deciso di arricchire l’azione della Giunta regionale con l’ingresso di tre nuovi assessori. Perché, ribadisco, occorre un cambio di paradigma nella nostra azione di governo».

«Sui dati avevamo ragione»

Sul caso dei dati erronei che hanno “condannato” la regione per una settimana in zona rossa, Fontana ha ribadito che «un problema reale c’era. Avevamo ragione a sollevare con determinazione una questione così importante come quella del modello di calcolo e degli indicatori utilizzati a livello nazionale per il calcolo del Rt. Decisioni che hanno inciso sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese, e che siamo stanchi di continuare a subire». Ecco perché, annuncia Fontana, «con forza andremo fino in fondo, anche nelle opportune sedi giudiziarie se necessario, per difendere le ragioni dei cittadini lombardi, dei commercianti, dei ristoratori, dei baristi, degli imprenditori, delle lavoratrici e dei lavoratori, di tutti coloro che sono stati ingiustamente penalizzati da queste scelte e per i quali continueremo a chiedere adeguati ristori e indennizzi».

Il dibattito

Se il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi ha definito la sfiducia «un atto disperato» di Pd e M5S, le opposizioni hanno ribadito il concetto già esternato settimana scorsa con la bagarre della contestazione in aula. «Fontana ha fallito e mentito sui contagi» l’attacco di Jacopo Scandella (Pd), mentre il capogruppo Dem Fabio Pizzul ha dichiarato che «la vicenda della Zona Rossa “farlocca” è paradigmatica. State mettendo la polvere sotto al tappeto, cambiando persone e facendo solo marketing politico», in riferimento alla nomina di Bertolaso. Ferdinando Alberti (M5S) è arrivato ad accusare la maggioranza di «fomentare l’odio» e di «aver usato i morti» della pandemia, parlando anche di «sottovalutazioni del rischio» e di «incapacità amministrativa» con la quale è stata gestita l’emergenza. «Il presidente si salva ancora una volta – attacca il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Massimo De Rosa – purtroppo i lombardi, e le giovani generazioni, pagheranno molto cara la poltrona che Fontana rifiuta di lasciare».

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