Caro bollette, Ascom chiama i negozi di Varese: il 95% è per la chiusura anticipata

Da sinistra Marco Parravicini e Ivana Perusin

VARESESu 50 commercianti della città interpellati solo 2 si sono detti contrari: nel 95% dei casi i negozianti varesini sono d’accordo con la scelta di anticipare la chiusura per risparmiare sui costi crescenti dell’energia. Alcuni di loro tra l’altro avevano già agito in tal senso. È questo l’esito del sondaggio promosso da Ascom tra i suoi associati sulla possibilità di ridurre di mezz’ora l’orario, portando dalle 19.30 alle 19 la chiusura serale nel periodo invernale. I risultati sono stati presentati questa mattina, venerdì 28 ottobre.

Sondaggio con esiti quasi unanimi

Quasi all’unanimità dunque i negozianti varesini hanno risposto positivamente alla proposta lanciata da Ascom, che ha voluto in questo modo anche lanciare un segnale al Governo e promuovere uno stimolo per una riflessione, visto che già diverse attività avevano iniziato spontaneamente a ridurre l’orario di apertura. «Con questa indicazione cerchiamo di uniformare questa situazione e dare un messaggio chiaro alla clientela – ha detto il fiduciario di Ascom Varese Marco Parravicini – era un processo già in corso e in stato avanzato che è stato ulteriormente velocizzato dal caro bollette e dal caro energia. L’idea è quella di non andare a sovraccaricare per quanto ci è possibile i prezzi al consumatore finale».

Fino a marzo

Quella lanciata da Ascom, e approvata dal 95% del campione interpellato, non sarà una regola fissa, ma un’indicazione per la clientela e i negozi, che saranno liberi di decidere gli orari della loro attività. La scelta, oltre che andare nella direzione di un risparmio, difficile da quantificare in maniera precisa, ma senz’altro significativo trattandosi di mezz’ora al giorno per tutto il periodo invernale, è anche dettata dal fatto che l’orario in questione è normalmente un momento di calo degli affari per gran parte delle attività. «Quella mezz’ora statisticamente incide molto poco, soprattutto nel periodo invernale – ha aggiunto Parravicini – nella mia attività ho monitorato i fatturati dell’ultimo anno e il numero di clienti e pezzi venduti era irrisorio, sotto i 5000 euro in un anno». La sperimentazione sarà attiva per tutto il periodo del cambio dell’ora, da novembre fino a marzo, e poi si valuterà l’esito dell’iniziativa.

Flessibilità per Natale

Ad Ascom è giunta inoltre notizia che anche il centro commerciale Le Corti dal 2 novembre chiuderà alle 19. L’indicazione per il periodo invernale non preclude comunque la possibilità per i negozi di poter scegliere in modo autonomo quali orari adottare, in particolare in vista di un periodo caldo per lo shopping come quello natalizio. Lo ha ribadito anche il vicesindaco e assessore alle attività produttive di Varese Ivana Perusin, che ha partecipato alla conferenza di presentazione del sondaggio. «È un’indicazione di massima: chiaro che se nel periodo di Natale ci sarà la folla i negozianti terranno aperto».

Vivacità commerciale

L’occasione odierna è stata anche utile per riflettere sullo stato attuale del commercio a Varese. Una situazione di particolare vivacità, nonostante la contingenza della crisi internazionale. «Sono in vista nuove aperture in diverse aree della città: via Vittorio Veneto, via Morosini e via San Martino – ha commentato Marco Parravicini – i lavori che ci sono in città e che aspettavamo da 30 anni come largo Flaiano e le stazioni stanno creando problemi in questo momento, però creano fiducia per il nostro territorio nell’ottica e in prospettiva».