Ferrovia Malpensa T2-Gallarate, il Tar rimanda l’esito del ricorso

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MALPENSA – Una richiesta proroga temporanea per inoltrare alcune integrazioni al verbale dell’ultima Conferenza dei servizi. Con una nuova proposta a Casorate Sempione si torna a parlare del collegamento ferroviario fra il Terminal 2 di Malpensa e Gallarate. Infatti oggi, 11 maggio, sarebbe stata la «data spartiacque», come l’aveva definita l’assessore Andrea Tomasini (Urbanistica): il giorno in cui il Tar si sarebbe dovuto pronunciare in merito al ricorso presentato da Casorate e Cardano al Campo per impedire la posa dei binari. Ma la sentenza dovrà ancora aspettare. L’incontro dello scorso 15 aprile, convocato per discutere il perfezionamento dell’intesa Stato-Regioni sulle aree demaniali, ha di fatto portato al via libera da parte del Ministero. Lasciando scottata l’amministrazione del sindaco Dimitri Cassani, e non solo. Quindi, ora, poco convinti delle modalità con cui si è svolta la riunione, si cercano altre soluzioni.

L’ultima conferenza

Un passo indietro: solo un mese fa, il primo cittadino casoratese si diceva «non soddisfatto» dell’ultima Conferenza dei servizi, riaperta dopo il parere negativo dello scorso 20 gennaio. Almeno due, i motivi. Intanto, Parco del Ticino non era stato invitato al tavolo di discussione «perché considerato un ente che ha solo un interesse di carattere ambientale». Quando in realtà, aveva aggiunto, «a nostro giudizio ha una competenza anche urbanistica, che lo rende un interlocutore essenziale per affrontare il tema». Di fatto, «un vizio di forma che avrebbe dovuto rendere la conferenza nulla». A questo si era aggiunta «l’impressione che non siano nemmeno stati letti i documenti inviati dal Comune». Al punto che «già il 13 aprile era arrivata una risposta, in cui si diceva che il parere sarebbe diventato positivo: due giorni prima dell’incontro». Insomma, una serie di fattori che hanno spinto a prendere ulteriori provvedimenti.

Le integrazioni

L’esito del ricorso al Tribunale amministrativo di Milano resta il punto di svolta. Intanto, con questa «proroga temporanea chiediamo la possibilità di inoltrare integrazioni al verbale della conferenza servizi». E visto che «è direttamente collegata al procedimento generale del Tar, la richiesta è di ricorrere per questi atti, non ritenuti corretti». Ovviamente, «insieme a tutti gli enti coinvolti». Di fatto, «il Tar ha rimandato tutto a una seconda udienza, per ufficializzare se la proroga richiesta può essere presa in considerazione», sottolinea Tomasini.

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