Fagnano, Baroffio sbertuccia la Lega. Anpi divisa su Bascialla e attacca il sindaco

FAGNANO OLONA – «Non accetto lezioni di competenze da chi veniva in consiglio senza nemmeno leggere i documenti». Scudo e scudiscio nelle mani del sindaco Marco Baroffio per difendere Simona Michelon dall’attacco di Fabio Beltemacchi e per rimettere “al suo posto” il leghista. E nel frattempo Edoardo Bascialla assessore spacca l’Anpi. Ma andiamo con ordine, perché la nomina del nuovo assessore continua ad agitare le acque della politica fagnanese di colpo tornate mosse.

Difesa e attacco

Alle dure parole spese da Fabio Beltemacchi nei confronti del vicesindaco a proposito del cambio delega al Bilancio, reagisce direttamente Baroffio. «Basta con questi attacchi sulle competenze. Simona Michelon è persona capace e l’ha dimostrato sul campo. E non accetto lezioni di questo tipo da chi in consiglio veniva senza leggere nemmeno i documenti».

Noi meglio di loro

Beltemacchi poi, per descrivere il sonno dei lavori pubblici, ha detto di “non vedere ruspe da due anni”. Colpo di benna del sindaco: «Stia tranquillo, abbiamo lavorato a due grandi progetti, ex Colonia e mensa, e fatto asfalti per un milione di euro. Tutto questo nel medesimo tempo in cui è durata l’amministrazione precedente e che, mi pare, non abbia lasciato nulla. E non certo per responsabilità del sindaco Catelli».

Bascialla, perché

«Bascialla è di destra? A me interessa che abbia capacità amministrative – risponde il sindaco – Quando faccio una nomina non rispondo ai partiti, sono civico alla guida di una lista civica e scelgo sulla base delle competenze. Forse questo Beltemacchi fatica a comprenderlo, per questo lo invito a guardare un po’ oltre il proprio naso».

La fascia sinistra

Sistemato il fronte del Carroccio, si apre una breccia a sinistra. Ed è l’Anpi, con una nota che in alcuni passaggi sembra provenire direttamente d’oltrecortina, a ricordare a proposito della nomina di Bascialla che bisognerebbe rispettare il «solido ‘’ancoraggio’’ politico ai valori espressi dalla Costituzione italiana, dichiaratamente antifascista».

E prosegue:

In mancanza di tali criteri, si dovrebbe ricorrere ad un incarico esterno neutro, puramente tecnico. Stupisce, quindi, la nomina ad assessore di un candidato non eletto (Bascialla) divenuto consigliere a seguito di diverse dimissioni. La base elettorale che ha espresso l’attuale maggioranza, attraverso le preferenze, ha evidenziato una  indicazione chiara circa i ruoli che possono essere assegnati. Se è vero che è in capo al Sindaco il potere di nominare  gli assessori, non per questo si può ignorare che gli elettori non lo hanno scelto neppure come consigliere, ruolo a cui  si può accedere, però, per un fatto, questo si, ‘’tecnico’’ (dimissioni di altri consiglieri). E’ un fatto di buona prassi democratica, riteniamo, non ignorare    l’indicazione del corpo elettorale, ed evitare di assumere decisioni politiche che non trovano riscontro nella volontà popolare.

Bascialla non si doveva fare

A onor del vero, Edoardo Bascialla votato da un gruppo di cittadini e siede in consiglio in maniera legittima e secondo le regole democratiche del Paese. Certo all’Anpi sta sullo stomaco la non celata vicinanza all’area politica di destra (non meloniana, salvo a noi insondabili cambi di pensiero) di Edoardo Basciallo. Ed è per questo che nella nota, dopo aver discettato su «valenze politiche degli atti di un sindaco civico», sulla romantica idea della «Zeitgeist», trapiantata negli umani accadimenti fagnanesi e su «spirito del tempo», arriva la sentenza partigiana: «Esprimiamo il nostro totale dissenso» alla nomina di Bascialla.

Che fare?

Usiamo, a proposito, il leniniamo quesito: che fare? O meglio che hanno fatto o cosa faranno i tesserati Anpi presenti in maggioranza e anche in giunta ora che dovranno convivere non con uno, bensì con due esponenti vicino alla destra sociale (già perché oltre alla new entry Bascialla c’è, e c’è dall’inizio, anche Simona Mezanzani ndr)? C’è chi ha deciso di stare zitto (la “nuttata” passerà) e chi ha giurato fedeltà al sindaco e al suo civismo (raccontano) in una riunione Anpi. Salvando in un colpo solo: tessera partigiana, posto in giunta ed emolumento. Insomma, scacco matto sulla fascia sinistra.