Leghisti, forzisti e ora tutti Fratelli: i salti della quaglia in provincia di Varese

Emanuele Antonelli. E poi da sinistra in alto: Zocchi, Colombo, Zappamiglio, Montalbetti, Rogora, De Micheli, Dall’Igna e Angioy

VARESE – Troppo facile parlare in generale di salto della quaglia. Ogni passaggio avvenuto negli ultimi tempi da una collocazione politica (diciamo X) a Fratelli d’Italia ha, infatti, una propria ragione. E così c’è chi ha scelto il carro di Giorgia Meloni per strappare un secondo mandato da sindaco, chi ha visto nell’impennata di consensi un taxi per tentare la strada Europea, ma anche chi ha visto nel partito più patriota d’Italia una casa accogliente per curare le delusioni elettorali, chi invece, quatto quatto, è traslato tra i meloniani senza voler suscitare più di tanto scalpore e, infine, chi invece si è preso anche “un red carpet” locale quasi per fare “pippirimerlo” ai vecchi amici.

Di trasferimenti, più o meno improvvisi, da un partito non più in auge a un altro con il vento in poppa ne è piena la storia della politica nazionale. Usi e costumi già registrati durante l’ascesa di Forza Italia, della Lega e perfino del Partito Democratico renziano. Mancavano giusto i Fratelli, che alle nostre latitudini non hanno lesinato casi emblematici.

Antonelli apripista

A partire dal sindaco bustocco Emanuele Antonelli, che, tra tutti i passaggi registrati, resta comunque il più affine e coerente al proprio percorso politico. Antonelli, con un passato nel Pdl e vicino ad An, eletto da civico al primo giro ha sottoscritto la tessera di Fratelli d’Italia per garantirsi il bis da sindaco. Adesione che però non gli è servita per fare il salto in alto (per ora) nella politica regionale e nazionale. Il suo approdo nel partito, seppur tra i primi avvenuti, venne accolto non senza qualche malumore.

Tra coloro che si sono dimostrati abili “lupi di mare” della politica vanno annoverati Luigi Zocchi, oggi consigliere regionale e Marco Colombo, sindaco di Daverio che al momento ha incassato solo la candidatura alle Europee. Due salti, se vogliamo, affini poiché entrambi vantano nel curriculum politico un passaggio in Lega (Zocchi anche in Forza Italia e sempre da indipendente), ed entrambi sono approdati ai Fratelli dopo anni di “astensione” partitica e da quella che si definisce area civica.

Giù dal Carroccio

Poi ci sono coloro che sono scesi dal Carroccio. E qui siamo a un vero e proprio plotoncino. A Busto abbiamo il consigliere Massimo Rogora, assessore in quota Lega al primo mandato Antonelli. A Varese il passaggio l’hanno messo a segno l’ex commissario cittadino Cristiano Angioy Viglio, Magda Aspesi, Anna Saraceno e Roberto Azzali. Anche Mario De Micheli, ex sindaco padano nella roccaforte leghista di Caronno Varesino, è passato in Fratelli d’Italia e ora (ma in quel di Caronno i meloniani storici hanno il coltello tra i denti) potrebbe tornare in campo per riprendersi fascia tricolore e rivincita su chi ha dato una spallata all’amministrazione passata.

Gli ex forzisti

Infine ci sono tre forzisti: Germano Dall’Igna a Gallarate; Giossi Montalbetti a Varese e Pietro Zappamiglio (ponti d’oro per il suo approdo) sindaco di Gorla Maggiore.

I vorrei ma non posso

Dulcis in fundo, non sono mancati casi di passaggi vociferati nei corridoi della politica, ma che non si sono concretizzati. Tra quelli finiti nel dimenticatoio ci sono: il sussurro che parlava di un possibile ingresso di Raffaele Cattaneo, tutt’ora con Noi Moderati; ma anche quello che vide vicino all’addio ai forzisti di Mimmo Esposito, coordinatore varesino dei berlusconiani. Senza dimenticare quello relativo all’ex sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno.

Mentre di tanto in tanto si torna a parlare del clamoroso (se dovesse accadere) ingresso di Matteo Bianchi. Possibile? Tutto lo è. Al momento di certo ci sono: una visita (non tanto segreta) nella sede meloniana varesina di via Piave e qualche comparsata agli eventi di Fratelli d’Italia. L’ultima al congresso varesino sull’Europa in Camera di Commercio, avvenuta poco dopo aver sottoscritto la tessera padana al gazebo sotto il Garibaldino. Insomma una cosa è certa: il profilo politico di Bianchi, in questo momento, piace più ai Fratelli che ai padani.

leghisti forzisti fratelli – MALPENSA24