Marnate festeggia la Scajà. Tra Pro loco e amministrazione sono tuoni e… fulmini

MARNATE – Torna la Festa della scajà, appuntamento che ricorda il giorno di fine Ottocento in cui un fulmine (in dialetto la scajà) cadde in una gremita chiesa di Sant’Ilario lasciando miracolosamente tutti illesi. Ma nell’edizione che andrà scena domenica 5 giugno brilla l’assenza della Pro Loco. Ora, parlando di fulmini, occorre registrare che il cielo dei rapporti istituzionali tra amministrazione e Pro Loco minaccia tempesta. Tuoni è scajà, insomma.

La goccia

I ben informati parlano di rapporti ai minimi storici tra la Pro Loco e l’amministrazione. E pare che al punto più basso della (mancata) collaborazione si sia giunti proprio in occasione dell’organizzazione della Festa della Scajà. Raccontano, infatti, che al tavolo di regia, i padroni del vapore, dopo aver chiesto alla Pro Loco la disponibilità di organizzare l’appuntamento, siano arrivati con un programma della festa già definito, chiedendo all’associazione di assolvere alle pratiche burocratiche necessarie. Risultato: strade divise.

I precedenti

Non benissimo anche sul fronte Girinvalle, iniziativa sovra comunale in cui ogni paese che si affaccia sulle sponde dell’Olona mette in pista una serie di attrazioni. E a Marnate la parte del leone l’ha sempre fatta la Pro loco. Con il sostegno economico del Comune, certo. Sostegno che a questo giro si è assottigliato al punto di arrivare alla metà di quanto (in forma già ridotta) chiesto dall’associazione. In soldoni: dei 4 mila euro necessari, l’amministrazioni ne avrebbe messi sul banco 2.

Il nodo del centro sportivo

E se Scajà e Girinvalle hanno il sapore di essere screzi, la madre di tutte le tensioni la questione delle gestione del centro sportivo San Carlo. E, subito a seguire, la storia dei 70 mila euro che il Comune va chiedendo alla Pro loco per le utenze di quello che fino a poche settimane fa era il quartier generale delle iniziative della Pro loco.

Sul San Carlo dallo sfratto ai giorni nostri è cambiato poco: un bando per la gestione, che ha visto quale unico partecipante la Sport più, è stato annullato e in attesa di una seconda opportunità pubblica o di un affidamento diretto (a chi al primo bando ha manifestato interesse?), la struttura è gestita in proroga ancora dalla Pro loco.

Partita aperta anche sui 70 mila, di cui 20 mila già versati nelle casse comunale. Resta da capire se la Pro loco deve tutti i 50 mila restanti oppure solo una parte. Ed è qui il braccio di ferro, poiché l’associazione che custodisce le tradizioni locale sostiene che chi ha fatto i conti sui consumi li abbia fatti in maniera grossolana e senza che questi siano supportati da documenti ufficiali dei consumi effettivi. Insomma un tira e molla che non fa né alla Pro loco, né all’amministrazione Galli, ma soprattutto ai marnatesi.