SESTO CALENDE – Strade chiuse dalle 18.30 e migliaia di persone che si sono riversate in strada fino a notte fonda. Dopo due anni di stop, Sesto Calende ritrova il suo rito di fine luglio con i fuochi d’artificio, un appuntamento che celebra la voglia di stare insieme prima delle meritate ferie (ma molti sono già partiti) richiamando anche tantissime persone dai Comuni limitrofi e i turisti stranieri ospiti in queste settimane nelle strutture ricettive sul lago.
Le ragioni del sì
Eppure i fuochi sono stati a un passo dal saltare per il terzo anno consecutivo. Hanno avuto ragione il sindaco Giovanni Buzzi e il suo vice Edoardo Favaron che hanno insistito affinché venisse onorata la tradizione di attrazione turistica della città come segnale di ripresa per le attività di vita collettiva. In una nuova veste organizzativa, con il Distretto del Commercio Malpensa Nord Ticino, sono state dunque superate le questioni economiche (i 24 mila euro spesi sono stati prelevati dal fondo Esselunga) e i problemi organizzativi legati alle normative sulla sicurezza. A garantire la riuscita dell’evento una numerosa pattuglia di volontari che hanno affiancato la polizia locale e i carabinieri.
Bagno di folla
Il risultato? Migliaia le presenze arrivate a piedi in centro città parcheggiando anche a chilometri di distanza per non perdersi lo spettacolo pirotecnico, iniziato pochi minuti dopo le 22. A godersi in primissima fila gli effetti luminosi in cielo anche molte barche ormeggiate a ridosso del Ponte di ferro, a pochi metri dalle tre zattere in mezzo al fiume occupate dai pirotecnici.
A differenza delle ultime edizioni pre-Covid, sono stati ridotti al minimo gli eventi collaterali per garantire il rigoroso rispetto delle misure di sicurezza, ma era importante ripartire e anche Sesto Calende ha voluto dare un segnale. Bar e ristoranti erano tutti pieni e migliaia di persone non hanno voluto rinunciare allo “struscio” sull’Allea. I fuochi di Sesto sono tornati.