Somma, la Lega si prepara all’ingresso di Marco Giusti. «Ora basta speculazioni»

SOMMA LOMBARDO – La Lega di Somma Lombardo si prepara ad accogliere in consiglio comunale Marco Giusti. Non senza prima togliersi qualche sassolino dalla scarpa, però. A partire dalle recenti dichiarazioni rilasciate dai gruppi di maggioranza sul seggio che la sentenza del Tribunale amministrativo della Lombardia ha riconsegnato al gruppo del Carroccio. E che, di contro, ha alleggerito il centrosinistra, nello specifico al Pd, del consigliere Ronny Francisco Zea Cedeño. Dichiarazioni che, ammettono, «abbiamo letto con rammarico: ora va fatta chiarezza».

Un diritto legittimo

Per il segretario di sezione della Lega, Alberto Barcaro, e per il suo gruppo, riottenere il seggio di Giusti è la conferma da parte del Tar di un «diritto pienamente legittimo». E questa non è una novità, anzi è stato più volte ribadito dal gruppo di centrodestra, quanto riconosciuto dal centrosinistra. Per la Lega, infatti, la questione è un’altra: «Abbiamo dovuto ricorrere giurisdizionalmente, in quanto la maggioranza sommese – non convinta della ripartizione dei seggi calcolati dal sito del Ministero dell’Interno, che ha attribuito 5 seggi alla Lega – si è rivolta alla Commissione elettorale, la quale (sbagliando) ha attribuito il seggio al Pd». L’ingresso di Ronny Zea Cedeño, infatti, era la conseguenza di conteggi effettuati dalla Commissione dell’ufficio elettorale per l’attribuzione dei seggi, tenendo conto di risultati, percentuali e preferenze. Ma la ripartizione calcolata dal sito del ministero dell’Interno non convinceva del tutto la maggioranza, che sosteneva di aver diritto a un consigliere comunale in più avendo sfondato quota 60%. Il risultato era stato un seggio in più al Pd e uno in meno alla Lega, che aveva dovuto rinunciare a Marco Giusti. Almeno fino alla sentenza del Tar.

Ricorso d’obbligo: «Per colpa di chi?»

Entrambi i fronti di Palazzo Viani Visconti, negli ultimi due mesi, hanno sostenuto le loro posizioni. E se la maggioranza si è trovata con le spalle al muro, costretta a difendersi, la Lega torna a mettere in chiaro che «il ricorso giurisdizionale era d’obbligo». E affonda: «Per colpa di chi? Del solo Magistrato? Di tutti i presenti alla commissione elettorale?». Anzi, ora i consiglieri leghisti precisano che «è di solare evidenza che un consesso consiliare composto in modo erroneo, possa far produrre effetti viziati alle successive deliberazioni. Infatti, aldilà della decisone di rinunciare alla domanda di annullamento delle delibere, il problema sotto il profilo giuridico ancora si pone. Tutta la polemica insorta e strumentalizzata dai partiti di maggioranza non trova ragion d’essere. E altrettanto si ritengono banali e riduttive le speculazioni sulle persone e sul movimento che si vogliono dare in pasto alla collettività sommese».

«Poco onorevole la maggioranza». Le dimissioni di Barcaro

Il gruppo del Carroccio non ha digerito le dichiarazioni della maggioranza, attraverso le quali hanno rimarcato la loro disapprovazione «dell’atteggiamento della Lega, che si permette di giocare con i ricorsi a discapito delle risorse pubbliche. E che non è certo per il bene della comunità». Ora la Lega risponde così: «Ciò che spiace è l‘intento, veramente poco onorevole dei partiti di maggioranza di farci passare come un movimento speculatore di fatti e atti ai propri fini (quali poi?)». Concludono così Barcaro e il suo gruppo: «La scelta di rinunciare all’impugnazione degli atti conseguenti alla nomina è dovuta anche al tipo di costituzione in giudizio svolta dal Comune. Il comportamento della Lega sommese è stato trasparente e legittimo di difesa dei propri sacrosanti diritti, tanto che il Tar ha compensato le spese di giudizio».
Ora Barcaro si dimetterà dalla carica di vicepresidente del consiglio comunale e da componente della Commissione Bilancio, «per far posto al consigliere Giusti. Ci auguriamo, che prima di iniziare nuovi lavori consgiliari, venga regolarizzato quanto risultante dalla tornata elettorale del 20 e 21 settembre».

«La Lega di Somma gioca con i ricorsi. Non fanno il bene della comunità»

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