MALPENSA – «La soluzione della crisi Alitalia non basterà al rilancio degli scali del Nord Italia». A dirlo è l’amministratore delegato di Sea (Malpensa e Linate) Armando Brunini in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. La nazionalizzazione dell’ex compagnia di bandiera non basterà per rimettere in moto il settore del trasporto aereo, «insieme a quello del turismo il più colpito in assoluto» dall’emergenza sanitaria in corso.
Alitalia non basta
Se Alitalia da sola non basta al rilancio del trasporto aereo in Italia («garantisce solo il 15 per cento della connettività») è addirittura ininfluente per le sorti di Malpensa, dove ormai – prima della diffusione della pandemia – contava meno del 2 per cento dei passeggeri complessivi in transito dallo scalo varesino. «Occorre – sottolinea l’ad di Sea – che si creino le condizioni perché anche tutte le altre compagnie siano in grado di tornare a operare nelle condizioni di normalità possibile».
Serve una data certa
Secondo Brunini, è necessario fin da subito programmare delle date per la ripartenza, fissandone i limiti e le diverse gradazioni. La Fase2 dell’aviazione commerciale è avvolta nell’incertezza, mentre il manager sottolinea l’importanza di dare un segnale di riavvio dell’operatività degli scali milanesi entro il più breve tempo possibile. «Inoltre – conclude – il governo e le autorità pubbliche devono tenere in considerazione l’importanza di un mercato aperto del trasporto aereo».
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